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L’Associazione Caponnetto rafforza la sua identità “operativa” e la sua capacità di aggredire CONCRETAMENTE e non a chiacchiere le mafie. Ex poliziotti, cancellieri, Testimoni di Giustizia e Magistrati nelle sue strutture direttive e di rappresentanza: la VERA ANTIMAFIA

Un primo passo lo abbiamo già compiuto con l’elezione alla carica di Presidente Onorario dell’Associazione di un Presidente della Suprema Corte di Cassazione.
Un alto Magistrato regolarmente in servizio.
Un secondo passo lo faremo domenica 3 marzo p. v. , data dell’Assemblea degli iscritti, durante la quale apporteremo alla nostre strutture interne alcune modifiche radicali.
Nel Consiglio Direttivo dell’Associazione Caponnetto, all’ex Funzionario della Polizia di Stato già presente, se ne aggiungerà un secondo.
Il primo con lunga esperienza nella PG della DDA, il secondo nella dirigenza di un Commissariato di frontiera.
Un terzo ex Funzionario di Polizia sarà il Responsabile del Comitato scientifico dell’Associazione.
Nel Consiglio Direttivo entrerà, inoltre, un Testimone di Giustizia.
Persone che sanno il fatto loro, esperte, capaci di fare le indagini e di insegnare agli altri come si fanno, che conoscono bene le mafie ed i mafiosi, i loro habitat, le loro subculture, i loro nomi, quelli noti e quelli ignoti ai più..
E, poi, c’è il Testimone di Giustizia, un esempio per la gente che ha paura di denunciare e, al contempo, uno schiaffo a quelle istituzioni che, anzicché ringraziare, esaltandone concretamente il senso civico, questi Cittadini, hanno vergognosamente abbandonato questa categoria.
Nel Consiglio Direttivo, poi, c’era già- e verrà riconfermato – un Cancelliere di una DDA di frontiera.
Di fronte all’offensiva delle mafie che stanno grado a grado occupando tutti gli spazi della vita economica, sociale, culturale, politica ed istituzionale del Paese, l’Associazione Caponnetto vuole marcare la sua
“diversità” rispetto a tanti altri che parlano di mafie senza sapere nemmeno “chi” le rappresenta e rendere nello stesso tempo sempre più efficace la sua azione di contrasto.
Un “salto di qualità” che la renderà sempre più “operativa”.
Un “salto di qualità” che, al contempo, deve rappresentare uno stimolo a tutti gli altri sodalizi “antimafia” del Paese a passare dalla fase della retorica a quella della DENUNCIA.
I mafiosi non si combattono, ora che sono arrivati a condizionare pesantemente la vita stessa del Paese, con la narrazione del passato –
l’ “antimafia del giorno dopo”-, ma con l’indagine e la denuncia -l'”antimafia del giorno prima”; non con le commemorazioni delle persone defunte, le sfilate ed altre cose del genere, ma, al contrario, individuandoli uno ad uno per farli arrestare dopo averli privati di tutti i beni acquisiti illecitamente.
Questa è la vera ANTIMAFIA!