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KATIA BIDOGNETTI, mamma, moglie e camorrista. Con i suoi figli a ritirare la tangente e quella parolina “Amò” con cui il marocchino “si prende la confidenza”

KATIA BIDOGNETTI, mamma, moglie e camorrista. Con i suoi figli a ritirare la tangente e quella parolina “Amò” con cui il marocchino “si prende la confidenza”
In calce all’articolo lo stralcio dell’ordinanza che abbiamo scelto

CASAL DI PRINCIPE – Il quadro che emerge dall’ordinanza dell’altro giorno su Katia Bidognetti è quello di una donna dei nostri tempi, che riesce a mettere insieme diverse funzioni: quella di mamma, quella di moglie, quella di nuovo capo virtuale di uno dei gruppi storici del clan dei casalesi.

Un episodio, a nostro avviso, è emblematico di questo: avviene in una delle diverse occasioni in cui la figlia di Cicciotto si reca a ritirare la rata mensile per l’acquisto-estorsione della partita di vini e di altri alcolici da parte di Federico Falco e Carlo Emini, titolari del ristorante “Mama Casa in Campagna” e del ristorante “Nobel” di Aversa.

Sembra un particolare insignificante, ma non lo è.

Katia Bidognetti arriva con i suoi due figli, il cui nome cancelliamo anche dallo stralcio che pubblichiamo in calce (per ovvi motivi, perchè dei minori figli di una Bidognetti hanno gli sessi diritti di qualsiasi altro minore), li lascia in auto, va a prendere i soldi nel ristorante e poi torna, mettendo insieme in pochi minuti tutta la sua rosa comportamentale di donna multiforme.

Poi un altro passaggio. E’ quello che contiene la conversazione tra la donna e un certo Lehdili Joussef, di nazionalità marocchina, al tempo 31enne. Katia Bidognetti gli dice confidenzialmente di prendere le banconote dal suo portafogli.

Lui, ancor più confidenzialmente, a dimostrazione che anche la camorra ha cambiato la struttura dei rapporti sociologici e che certe confidenze, una volta impensabili, da parte di un soldato nei confronti della donna di un capo, oggi sono state sdoganate, le risponde: “Amò ma tu hai i soldi proprio stirati belli precisi, ma che li fabbrichi?”

 

 

DI SEGUITO LO STRALCIO DI ORDINANZA:

Le indagini, infatti, hanno dimostrato che con cadenza pressoché mensile la Bidognetti, dopo il trasferimento in carcere del marito Lubello Giovanni avvenuto il 19.03.2013 faceva sosta in Cellole, via Quintola snc, presso l’antica masseria, restaurata e finemente recuperata in un elegante location per cerimonie denominata “MAMA CASA IN CAMPAGNA”, ove vi rimaneva per diversi minuti. In quasi tutte le circostanze in cui la Bidognetti si è “fermata” presso la predetta struttura era in compagnia dei figli ai quali raccomandava di rimanere in macchina e di aspettarla senza muoversi e, come si vedrà successivamente, in due occasioni del D’Angiolella Carlo.
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa di tali soste presso il MAMA (ed una presso un centro commerciale di Formia) accertate nel corso delle indagini da parte della GdF di Formia iniziate dopo l’arresto del marito Lubello Giovanni del marzo 2013:
1 18.38 del 04.04.2013 18.50 del 04.04.2013 12 minuti
2 15.46 del 07.04.2013 16.06 del 07.04.2013 20 minuti
3 16.51 del 31.05.2013 17.04 del 31.05.2013 12 minuti
4 12.57 del 02.06.2013 16.35 del 02.06.2013 3 ore e 37 min.
5 13.57 del 01.07.2013 14.28 del 01.07.2013 30 minuti
6 13.51 del 29.07.2013 14.07 del 29.07.2013 16 minuti
7 17.06 del 29.08.2013 17.26 del 29.08.2013 20 minuti
8 17.55 del 01.10.2013 18.26 del 01.10.2013 31 minuti
9 15.09 del 30.10.2013 15.46 del 30.10.2013 37 minuti
10 05.12.2013 PANORAMA FORMIA
11 12.04 del 03.01.2014 12.18 del 03.01.2014 14 minuti
12 12.04 del 06.02.2014 12.33 del 06.02.2014 29 minuti
13 19.43 del 16.03.2014 20.10 del 16.03.2014 27 minuti
14 16.39 del 18.03.2014 16.47 del 18.03.2014 08 minuti
Nell’informativa della GdF di Formia sono riportati gli esiti degli accertamenti effettuati per ogni singola sosta c/o il MAMA da parte di Bidognetti Katia, la PG inoltre provvedeva ad identificare ogni volta l’interlocutore della Bidognetti presso la struttura.
In alcune delle citate soste, altresì, sono state intercettate conversazioni di interesse dalle quali emergeva effettivamente che Bidognetti Katia si recava presso il MAMA per ritirare “qualcosa” e soprattutto emergevano le modalità con cui la stessa si recava presso la citata struttura
Si riportano, in sintesi, alcune delle conversazioni di maggiore rilievo (per il dettaglio si rinvia alla citate informative della Dia e della GdF di Formia).
Sosta del 05.12.2013
In data 05.12.2013, a seguito di un incontro presso il centro commerciale PANORAMA di Formia (LT) tra Bidognetti Katia e GUarino Salvatore veniva intercetatta conversazione che conferma il ritiro di soldi da parte della BIDOGNETTI.
• conversazione tra presenti intercettata alle ore 23.18 del 05.12.2013 tra Bidognetti Katia e Lehdili Joussef, nato in Marocco il 20.09.1983 nel corso della quale Bidognetti chiedeva al suo interlocuotre di prendere i soldi dal portafogli e Joussef le dice che “amò ma tu hai i soldi proprio stirati belli precisi, ma che li fabbrichi ?” (cfr. progressivo 15391 ambientale autovettura FIAT IDEA del 05.12.2013 alle ore 23.18 Cfr. Allegato nr. 45 verbale di trascrizione – informativa GdF Formia)

PUBBLICATO IL: 5 febbraio 2017 ALLE ORE 13:31

fonte:www.casertace.net