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Itri, una situazione pesante con tanti interrogativi!

Itri.
Sta diventando veramente un problema perché abbiamo la sensazione che non le sia stata dedicata l’attenzione necessaria.
Mettendo insieme una serie di elementi vecchi e nuovi e cercando di disegnare un quadro organico dell’intera situazione economica e, in particolare, urbanistica, viene fuori un quadro che inquieta.
Noi qualcosa l’abbiamo in verità già segnalata in quanto siamo riusciti a raccogliere qualche elemento nel passato del quale abbiamo ritenuto di informare chi di dovere.
Ma ci siamo sempre trovati di fronte ad un muro di omertà tipico dei territori a forte condizionamento mafioso.
Quello che ci inquieta di più è la frenetica effervescenza edilizia i cui attori sono per lo più di origine di oltreGarigliano.
Villaggi turistici dapperttutto, alcuni già realizzati, mentre per altri i progetti non sono stati accolti.
Licciano, Punta Cetarola, San Giacomo, il tratto Itri-Sperlonga, le pendici delle colline:
tutte porzioni di territorio dove sono calate o si è tentato di farvi colare tonnellate di cemento.
Si è costruito e si è tentato di costruire dapperttutto non tenendo affatto conto dell’effettivo fabbisogno della popolazione itrana.
Non è che qualcuno abbia pensato a realizzare anche qualche rifugio per latitanti???
Certo è che, quando si parla di edilizia ad Itri, il ricordo va ad alcune pagine oscure che tali sono, purtroppo, rimaste pur a distanza di anni.
L’incendio delle pratiche di condono, le denunce pubbliche del defunto consigliere Stamegna, le minacce che avrebbe subito un assessore di una vecchia Giunta ad opera di soggetti campani rimasti sconosciuti, sono solamente alcuni degli elementi di un quadro a tinte fosche.
E, poi, la presenza sul territorio di soggetti appartenenti a famiglie camorristiche.
Più volte abbiamo chiesto dalle colonne di questo sito una profonda opera di monitoraggio da parte delle forze dell’ordine di tutte le concessioni edilizie, richieste di condono edilizio, casi di abusivismo edilizio, di residenze anagrafiche, licenze o autorizzazioni di vario titolo, per non parlare di richieste di varianti urbanistiche, autori di progetti e quant’altro.
Ci siamo accorti, però, di aver parlato al vento.
Non si dica, poi, che siamo cattivi ed attacchiamo sempre a testa bassa.