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Italia, Paese dove si tende sempre a “spezzare la corda” e a punire i più deboli

Tira oggi e tira domani, anche la “corda si spezza”, quel vecchio proverbio in questi giorni fa centro sul vero senso di ciò che sta per accadere.
È bastato la dichiarazione del Ministro Madia che quella “corda ” gia tesa si è spezzata.
Il comparto sicurezza unito e compatto non ha esitato a far sentire la propria voce, una voce già sofferente, piena di frustrazione e con un pizzico di rabbia.
In un paese dove la parola spending reviu è accomunata solo a quei pochi che quotidianamente già restano bersaglio di tagli e negazioni.
Un settore quello delle forze di polizia già ridotto all osso e che a fatica svolge il proprio ruolo, quello di garantire l ordine pubblico e la sicurezza ed il contrasto al fenomeno mafioso.
Uomini e donne sempre più sotto pressione, demotivati, umiliati troppo spesso da ciò che accade dopo…
infatti il dopo a volte è la vera beffa…
anni ed anni di indagini, sacrifici e poi…???
Il tutto svanisce per un cavillo giudiziario o un nuova legge fatta a hoc per scagionare criminali e rimetterli in circolazione.
Servitori dello Stato che hanno giurato fedeltà alla bandiera, alla patria ma che oggi esigono rispetto e non è certo solo una questione economica.
Troppe situazioni anomale all’ interno degli stessi corpi di polizia, poca meritocrazia, troppo spesso chi comanda non si immedesima nei problemi di chi è per strada e svolge turni di servizio estenuanti.
Il ricordo delle 6.20 del turno resta una vecchia diceria visto che in mancanza di personale troppo spesso si fa anche il doppio turno e tutto a discapito della sicurezza degli stessi operatori.
Mancanza di vestiario, caserme al limite della decenza, auto malandate rendono questo lavoro un ‘incognita, non c è certezza di come possa svolgersi il giorno dopo e come arrangiarsi è tristemente diventata una regola fissa.
Ora la politica, distante anni luce dalla realtà dà il colpo di grazia, un vera e propria batosta morale, una offesa, questa notizia data dal Ministro Madia incide sulle future aspettative di ogni singolo operatore che attende dal 2010 lo sblocco degli stipendi.
Questo annuncio dello sciopero lo si vuol far passare per un ricatto, ma questo non è!
Ora nessuno deve strumentalizzare questo annuncio, ma bisogna unirsi a questi uomini e donne, lavoratori e servitori e garanti della nostra sicurezza, bisogna essere solidali e far sentire forte la voce a questa classe politica, che si incomincino a tagliare i loro stipendi, i lori finanziamenti ai partiti e i loro privilegi.
Ora è il momento in cui non si può più attendere un domani migliore, non si può vivere di sfide o di promesse,; il popolo ha bisogno di certezze e la sicurezza pubblica non può pagare anni ed anni di sprechi pubblici.
Tutto ciò non può verificarsi, sarebbe un regalo alla criminalità e alle mafie; quindi caro Presidente Renzi, e cari Ministri metteteci la faccia e risolvete il problema, e ricordate che chi vi tutela è uno dei tanti poliziotti, carabinieri o finanzieri che state umiliando.

Testimone di Giustizia
Ciliberto Gennaro