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Istituzioni al collasso?

LE ISTITUZIONI IN LARGA PARTE AL COLLASSO?
E’ inutile nascondersi dietro un dito:
almeno in 3-4 regioni del sud le istituzioni sono quasi al collasso.
Mafie, massoneria, corruzione rappresentano ormai un cocktail letale che le ha portate a perdere quasi la guerra con una nuova forma dello Stato, che non è più quella dello Stato di diritto, ma dello stato-mafia.
Ormai prevale il “sistema”, contro il quale combattono poche persone che ancora credono nei valori della giustizia e della democrazia.
Poche, pochissime, purtroppo, perché anche in quella moltitudine di persone che si dicono animate dalla volontà di resistere a questo stato di cose, sembrano consolidarsi la retorica, la rassegnazione, e, quindi, l’insignificanza, l’inconcludenza.
Si salvano solamente alcuni magistrati, i Cafiero de Raho, i Gratteri, i Di Matteo, i Teresi e così via.
Nel resto del paese è la corruzione che prevale e che sta devastando anche il nord.
E con la corruzione, il “sistema” sta prendendo il sopravvento e le mafie dilagano sempre di più.
Quando noi diciamo che parlare ancora e solo di “cultura della legalità ” è riduttivo ed in certo modo deviante.
Quando un Paese è considerato nel mondo ai primi posti nelle graduatorie della corruzione e delle mafie, parli al vento allorquando ti limiti a far appello alle coscienze della gente.
Alla maggior parte della gente le cose stanno bene così come sono.
Per convenienza, vigliaccheria, ignoranza o altri motivi.
La rimanente, quella ancora sana, ha paura, è sfiduciata e si tiene da parte, alla finestra, non considerando che, agendo così, si rende complice..
Ieri, provenendo da Napoli dove mi sono recato per partecipare ad un incontro degli amici campani dell’Associazione Caponnetto, mi sono trovato a discutere sul treno con una coppia di anziani i quali si lamentavano della classe politica e dello stato in cui siamo ridotti.
La definizione più pulita che usciva dalle loro bocche era “delinquenti”.
Ho replicato dicendo loro che la classe politica è sempre l’espressione del popolo ed ho ricordato loro quello che un grande statista straniero ripeteva sempre: ” Ogni popolo ha il governo che si merita”.
La discussione si è accesa ed alla fine non ci ho visto più ed ho domandato loro: “ma voi non vi siete mai chiesti se per caso la colpa di quanto succede non è anche vostra dopo che avete votato questa gente? Chi avete votato voi? Persone oneste o delinquenti? E che fate per cambiare le cose, oltre che lamentarvi? Perché non andate da un magistrato e denunciate?”.
Erano persone del sud ed hanno taciuto di colpo.
Un’ammissione di responsabilità?
Certo è che sul volto di uno dei due è comparso un leggero velo di rossore..
Ci siamo talvolta visti accusare di seminare… sfiducia e disperazione.
Non è questo il nostro intento perché noi crediamo nello Stato di diritto per il quale hanno combattuto i nostri padri, ma vogliamo che la gente acquisti consapevolezza della realtà perché, ricordando sempre la fine riservata a
magistrati onesti e coraggiosi- come i Falcone, i Borsellino e tanti altri, non esclusi, perdonateci la franchezza estrema, gli Esposito, i De Magistris o le Clementina Forleo ed altri ancora – non possiamo continuare ad illuderci che la salvezza del Paese potrà dipendere in eterno solamente dai Cafiero de Raho, i Gratteri, i De Matteo, i Teresi ecc.
Qua o c’è subito un sussulto di orgoglio da parte di tutte le persone oneste o fra poco sarà la fine del Paese.
Quella definitiva!!!.