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Intercettazioni. Dopo la mobilitazione e le proteste quasi generali cominciano a ripensarci. Ma bisogna stare allerta

Intercettazioni, c’è il passo indietro

Riunione al Senato tra il Guardasigilli Alfano e i “tecnici” della giustizia del Pdl: accolte le richieste di modifiche dei finiani, con il possibile (se autorizzato dal tribunale collegiale) allungamento del limite dei 75 giorni di durate delle intercettazioni e la garanzia che la nuova normativa non ostacolerà i procedimenti in corsi. Problemi sui reati “satelliti”, quelli che potrebbero portare alla scoperta di crimini legati alla mafia

La norma che fissa a 75 giorni la durata massima delle intercettazioni verrà rivista. Ad assicurarlo è il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine del vertice che si è appena concluso a Palazzo Madama tra i “tecnici” della giustizia della maggioranza e il Guardasigilli Angelino Alfano. Una riunione dedicata all’esame delle modifiche che il centrodestra può apportare al ddl intercettazioni.

“Verrà anche rivista la norma transitoria – assicura il relatore del ddl, Roberto Centaro – nel senso che si specificherà che tutti gli atti compiuti fino al momento dell’entrata in vigore della legge saranno comunque validi”. Novità in arrivo anche per le intercettazioni ambientali.

“Per quanto riguarda infatti le intercettazioni ambientali – sottolinea il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli – preciseremo meglio che queste si potranno fare anche se nel luogo che si intende mettere sotto controllo non si starà compiendo un reato. Bisogna trovare una formulazione esatta del principio, ma abbiamo deciso di rendere più elastica l’attuale disposizione contenuta nel ddl. L’unica certezza è che non si potranno svolgere in luogo privato. Sul fronte dei cosiddetti “reati satellite”, che i finiani avevano chiesto di poter rendere intercettabili, non ci saranno, secondo quanto racconta ancora Centaro, grosse novità.

“Sarebbe bello che ci spiegassero cosa si intende per “reati satellite”. Da ex presidente dell’Antimafia e da magistrato – sottolinea Centaro – vi posso dire che reato satellite al quale, dunque, si può arrivare ad uno di mafia, può essere qualsiasi cosa: dal furto all’omicidio. Quindi cosa facciamo? Prevediamo di poter intercettare tutti i reati contenuti nel codice penale?”. “Chi parla di ‘reati satellite’ – afferma con forza Centaro – non sa di cosa stia parlando…”.

Tornando alla possibilità di rendere più elastico il termine dei 75 giorni, Berselli precisa: “Se al 75/o giorno di un’intercettazione uscisse fuori qualcosa di veramente sensazionale, il pm potrebbe ordinare la prosecuzione degli ascolti per altre 48 ore. Anche se poi tale disposizione del pm dovrà sempre comunque essere ratificata dal gip collegiale. E se non dovessero bastare le prime 48 ore, le intercettazioni potrebbero durare ancora altre 48 ore. Insomma, se continuando ad intercettare si scoprisse sempre qualcosa di importantissimo e di rilevante ai fini delle indagini, il prolungamento del controllo potrebbe continuare di 48 ore in 48 ore fino alla conclusione delle indagini preliminari”. “Ma ogni rinnovo – specifica Centaro – dovrà sempre essere ratificato dal gip collegiale. Pena la nullita’ degli atti”.

Al momento, quindi, le modifiche chieste dai finiani sembrano essere state in buona parte accolte. È passata infatti la richiesta di non applicare la legge ai procedimenti in corso, con il rischio di ostacolarli o, almeno, impedire la pubblicazione di notizie di interesse pubblico come quelle relative all’inchiesta sugli appalti. È stato anche ammorbidito il limite fisso dei 75 giorni, che sarà reso più elastico, anche se le proroghe di 48 in 48 ore (a un tribunale collegiale, per di più) appaiono come una procedura farraginosa. L’intesa, a questo punto, deve essere trovata solo sulla possibilità di rendere più facilmente e per più tempo intercettabili i reati che possono condurre alla scoperta di crimini legati alla mafia. Ma qui, come ha detto Centaro, ci si dovrà intendere anzitutto sulla semantica.

C’è anche la questione dell’emendamento sui servizi segreti. Il Pdl apre alla richiesta del Pd di espungerlo dal ddl intercettazioni, dopo che la presidente dei senatori democratici ha parlato di emendamento “migliorativo”. “Faremo una valutazione – ha commentato Maurizio Gasparri – se mantenerlo o assegnarlo ad altra legge, visto che anche la presidente Finocchiaro ha riconosciuto che è una norma più restrittiva”, nel senso che restringerebbe l’applicazione del segreto di stato.

(Tratto da Aprile online)