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Infiltrazioni mafiose nell’edilizia pontina (vedi Fondi, Terracina, Gaeta, Formia, Latina)

LATINA – “Ci si stupisce che ci sia gente che ancora si meraviglia di quella che è una cronaca del tutto normale” . Queste le prime parole del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli all’allarme, lanciato dal prefetto Bruno Frattasi, sul rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti legati all’edilizia pontina. “Basterebbe invece – incalza Marinelli – entrare in una qualsiasi libreria per trovare, dopo il successo di Gomorra, un altro libro sul medesimo argomento. In particolare, Elio Veltri, insieme a un magistrato dell’antimafia, ha appena dato alle stampe il fortunato best-seller ‘mafia pulita’. In tale opera, gli autori evidenziano i meccanismi economici mediante i quali progressivamente sono espulse dal mercato le impresepulite sistematicamente sostituite da un’imprenditoria mafiosa e, come tale,malata”. Prosegue polemico l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Semmai le notizie relative al grido d’allarme degli imprenditori pontini possono servire quale cartina tornasole dell’ espansione inarrestabile della delinquenza organizzata in terre rimaste ancora relativamente integre. E’ facile essere profeti nell’ipotizzare una futura ‘calabresizzaione’ dellaprovincia di Latina visto che, secondo recenti inchieste, sembrerebbe che il 27% della popolazione calabrese è in un modo o nell’altro legato alla ‘ndrangheta.La cosa è del tutto ovvia in quanto in quella sfortunata regione la mafia sporca e pulita ha sostituito completamente Stato, Economia e forse purtroppo anche senso civico”. Al duro attacco di Marinelli si aggiungono le parole della responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti Camelia Di Marcantonio che specifica: “Frattasi è stato accusato dal senatore Fazzone di aver strumentalizzato tutto e il senatore avrebbe anche affermato che non è vero che c’è la mafia nel Lazio. In tal modo si è come delegittimato il ruolo di Frattasi. Finchè il Governo non riconoscerà la presenza della ‘ndrangheta nella parte meridionale del Lazio – conclude la Di Marcantonio – come sarà possibile scoprire eventuali appalti illegittimi? Sarebbe necessario sensibilizzare chi di dovere a controlli sulle gare relative a grandi opere per poi arrivare a quelle minori. Se non vengono prese in considerazione le verifiche sui grandi appalticome operare un controllo capillare anche sulle commesse ad aziende per piccole opere?”.

(Tratto da NewTuscia)