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Infiltrazioni mafiose: botta e risposta tra De Ficchy e Ciardi

Sono i colletti bianchi, persone che non ti aspetti. Sono la ”quinta mafia”, come la definisce il presidente di Libera Lazio, Antonio Turri, radicata sul territorio laziale da oltre trent’anni ed a forza di non volerla vedere, si è in un primo momento infiltrata, poi radicata ed infine ha preso il controllo. Questa la fotografia emersa ieri durante il dibattito, nella sede del XI Municipio di Roma, «Lotta alle mafie, due realtà a confronto: Calabria e Roma», promosso dall’amministrazione municipale e dall’Agenzia dei diritti. Dal caso del Comune di Fondi a quello meno recente di Nettuno, Comuni a sud del Lazio. Un dibattito dove a confrontarsi si sono ritrovati oltre al presidente dell’associazione Libera Lazio, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Tivoli, Luigi de Ficchy, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone Pier Paolo Bruni ed i presidenti dei Municipi XI e III, Andrea Catarci e Dario Marcucci. «Sono stupito – ha detto De Ficchy – dell’invito partito da un’amministrazione municipale. Con il comune di Roma non ci siamo quasi mai confrontati su questo tema e nella Capitale a forza di sottovalutare questa tematica siamo arrivati alla situazione attuale, e Alemanno è inutile che si meraviglia quando vengono alla luce casi come quello del sequestro del Cafè de Paris, dalle infiltrazioni si è passati al controllo del territorio». E il delegato del sindaco per le politiche della Sicurezza Urbana, Giorgio Ciardi controbatte: «Le infiltrazioni di carattere mafioso nelle realtà metropolitane, sono una realtà che è stata nel tempo oggetto di riflessione e attenta analisi a tutti i livelli e di una richiesta di intervento sempre più forte a magistratura e forze dell’ordine. Destano stupore le denunce generiche».

(Tratto da Ultime Notizie)