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Indagato Lorenzo Diana. Divieto di dimora nei suoi confronti.De Magistris pronto a revocargli gli incarichi attribuitigli.

Otto misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sulla metanizzazione dei Comuni del Casertano. Coinvolto l’ex segretario della Commissione Antimafia. L’accusa: carte false per far assumere il figlio. Lui: «Siamo su Scherzi a parte?»

di Titti Beneduce

 

Lorenzo Diana
Lorenzo Diana

NAPOLI — Otto ordinanze cautelari sono state notificate nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli (dei magistrati Cesare Sirignano, Catello Maresca e Antonello Ardituro coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli) sulla metanizzazione dei Comuni del Casertano da parte della Cpl Concordia. Tra i destinatari figura l’ex presidente Roberto Casari, già ai domiciliari. Proprio mentre i pm di Modena si avviano a chiudere le indagini preliminari per la vicenda ischitana, una nuova tegola si abbatte sul capo della cooperativa emiliana: secondo l’ipotesi accusatoria, si è aggiudicata gli appalti nel Casertano grazie al clan dei Casalesi. Fondamentali le dichiarazioni di Antonio Iovine, l’ex boss da circa un anno collaboratore di giustizia. 

Il coinvolgimento del politico

Nell’ambito dell’inchiesta è indagato per concorso esterno in associazione camorristica l’ex senatore e componente Ds della commissione Antimafia Lorenzo Diana. Sarebbe stato lui a far ottenere, a discapito di aziende concorrenti, gli appalti per la metanizzazione alla Cpl. In cambio, la coop gli avrebbe riservato l’assunzione del figlio. All’ex parlamentare, oggi presidente del Caan (Consorzio agro alimentare di Napoli) viene contestato anche il reato di abuso di ufficio in relazione a un concorso alla Fifa, sempre per il figlio. Per ottenere i documenti necessari, dei quali il figlio non era in possesso, Diana avrebbe ottenuto dei falsi da un sostituto procuratore federale, cui avrebbe promesso, in cambio, un posto nel consiglio di amministrazione del Caan (posto tuttavia non occupato).

Divieto di dimora

«Non ho letto ancora il provvedimento e cosa mi si addebita. Mi sembra di essere tra un sogno e Scherzi a parte» dice, interpellato dall’Ansa, Lorenzo Diana. Nei suoi confronti è stato disposto un divieto di dimora. Nell’ordinanza è contestato il reato di abuso di ufficio.

Falsi documenti per il figlio

A Lorenzo Diana e al sostituto procuratore della Figc Manolo Iengo i carabinieri hanno notificato un’ordinanza che vieta loro di dimorare in Campania. Iengo avrebbe fornito all’ex senatore un documento falso che attestava come il figlio del politico, Daniele, avesse svolto il ruolo di dirigente della squadra Asd Nerostellati Frattese, militante in serie D. In questo modo Daniele Diana potè iscriversi ad un corso regionale per dirigenti sportivi e successivamente ad un master della Fifa in Management, Diritto e Scienze umane di sport.

Gli incarichi

In cambio del falso documento, Iengo avrebbe ottenuto incarichi di assistenza stragiudiziale e giudiziale nell’interesse del Caan, società controllata dal Comune di Napoli,nonostante una delibera lo vietasse espressamente.Prima che a Iengo, Lorenzo Diana si era rivolto a Luigi Cuomo, coordinatore nazionale di Sos Impresa cui è stata affidata la società Nuova Quarto Calcio, finita in amministrazione giudiziaria dopo l’arresto del presidente Castrese Parsgliola. Cuomo tuttavia si rifiutò di attestare il falso.

I presunti accordi

Lorenzo Diana, all’epoca senatore del Pd, componente della commissione Antimafia nonché consigliere comunale e per un periodo assessore di San Cipriano d’Aversa, assieme al sindaco Angelo Reccia si sarebbe accordato con i dirigenti della CPL Concordia e con Antonio Piccolo, esponente apicale del clan Zagaria, che stava gestendo l’affare della metanizzazione nell’agro aversano, per l’affidamento e la gestione delle opere. L’accordo aveva l’obiettivo di affidare l’ esecuzione dei lavori e, successivamente, la manutenzione della rete e la distribuzione del metano ad imprese scelte dal sodalizio e legate ai vertici del clan. Fondamentali le dichiarazioni del boss ora pentito Antonio Iovine. Le ordinanze di custodia cautelare sono sei, di cui quattro in carcere (tra i destinatari figurano Piccolo e Roberto Casari, ex presidente della Cpl Concordia) e due ai domiciliari. A queste si aggiungono le due ordinanze che impongono il divieto di dimora a Diana e al sostituto procuratore della Figc Iengo per la vicenda del falso documento.

De Magistris: pronto a sostituirlo ad horas

Ad assegnare la guida del Caan a Diana è stato de Magistris considerando che il Comune detiene la maggioranza delle quote del Centro. Proprio in virtu’ di ciò, de Magistris ha annunciato che si pone la necessità di «sostituire ad horas Diana a tutela nostra – ha detto – e per consentirgli di difendersi in modo completamente libero da qualsiasi incarico». La decisione di provvedere a una sostituzione di Diana dalla guida del Caan si rende necessaria – ha evidenziato il sindaco – “anche perche’ siamo in presenza di una misura restrittiva”. De Magistris ha detto di non voler entrare nel merito della vicenda “perche’ – ha spiegato – devo leggere le carte prima di esprimere un commento”, ma ha sottolineato che “l’indagine non significa colpevolezza e pertanto – ha concluso – non esprimo giudizi riprorevoli nei suoi confronti. La storia di Diana e’ quella di una persona a garanzia di legalità». De Magistris ha riferito di non aver sentito Diana in questi giorni.