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Incendi, pestaggi e proiettili. La mappa delle intimidazioni agli amministratori pubblici in Calabria

Il legame tra atti intimidatori e Comuni sciolti per mafia. Auto in fiamme, aggressioni feroci come quella di Roccabernarda e Dasà. Sindaci sotto scorta. L’emergenza continua

Pubblicato il: 26/06/2023 – 11:37

ROMA Sono 326 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza (-25% rispetto al 2021, quando furono 438) rivolti nel corso dell’anno contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della Pubblica Amministrazione, registrati da “Avviso Pubblico” in tutto il Paese. Per riscontrare un dato simile, bisogna risalire al biennio 2013-2014, quando vennero censiti rispettivamente 351 e 361 casi. Contestualmente, si registra un calo anche del numero dei Comuni interessati (-14%, da 265 a 227) e delle Province coinvolte (77 nel 2022, il 12% in meno).
Per la prima volta dal 2019, l’incendio – di auto, di case, di strutture comunali, etc – torna ad essere la tipologia di minaccia più utilizzata a livello nazionale (18,5% dei casi), seguita da scritte offensive e minacciose (16%, in aumento), invio di lettere, biglietti e messaggi minatori (14%) e l’utilizzo dei social network (12%), quest’ultima la modalità più frequente nei due anni precedenti.

Analogamente al 2021, sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d’Italia, ad eccezione della Valle d’Aosta. Altro dato in controtendenza rispetto al recente passato è la ripartizione dei casi per macroaree geografiche: dopo anni di progressivo avvicinamento tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, nel 2022 la forbice è tornata ad allargarsi: 2 casi su 3 (il 66%) sono stati censiti nell’area Sud-Isole. Nella graduatoria delle regioni più colpite da atti intimidatori è al primo posto la Sicilia, territorio più colpito del 2022 con 50 casi censiti. 

La mappa delle minacce in Calabria

Benché la Calabria abbia fatto registrare negli ultimi anni un numero di casi censiti in progressiva diminuzione, colpisce la gravità delle tipologie di intimidazione utilizzate: incendi, aggressioni e invio di proiettili sono tra le minacce più utilizzate nei confronti di amministratori locali e dipendenti della P.A. nel 2022. Nel mirino finiscono molto spesso anche ditte e aziende chiamate a svolgere lavori sui territori: lo scorso anno si è assistito ad un elevato numero di incendi, soprattutto tra Cosentino e Vibonese.
Vi è inoltre 
una stretta correlazione tra atti intimidatori ed Enti locali sciolti per mafia in Calabria: dei 31 Comuni colpiti da minacce, aggressioni e intimidazioni nel 2022, ben 15 sono stati oggetto di uno o più scioglimenti per infiltrazioni mafiose. Una correlazione emersa anche nel corso del 2021, quando dei 29 Comuni colpiti, 15 erano stati sciolti in passato per mafia, anche più volte. Con i suoi 131 scioglimenti decretati dal 1991 al 30 aprile 2023, la Calabria è la prima regione in Italia davanti a Campania (117) e Sicilia (90) e detiene anche il primato per numero di Enti locali sciolti più di una volta (31). Nel decennio 2013-2022 la Calabria ha subito una media di oltre sei scioglimenti l’anno (63 complessivi nel periodo).
Platì (Reggio Calabria) nel mese di gennaio è stato incendiato il portone del Municipio. A San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) viene bruciata nella notte l’auto di servizio della Polizia municipale. Stessa sorte a San Luca (Reggio Calabria) per l’auto di proprietà dell’assessore comunale all’Urbanistica Francesco Cosmo. Dalle carte dell’inchiesta Nuova Linea, sono emerse le reiterate minacce perpetrate dalla ‘ndrangheta nei confronti del Comandante della Polizia Locale di Bagnara Calabra (Reggio Calabria), Rosario Bambara.
Persone non identificate hanno incendiato l’automobile dell’assessore comunale ai Lavori pubblici di 
Cassano allo Ionio (Cosenza), Leonardo Sposato, così come la vettura del sindaco di Falconara Albanese (Cosenza), Franco Candreva, o quella di Domenico Lacava, capogruppo al consiglio comunale di San Giovanni in Fiore (Cosenza).

Nel mese di luglio Francesco Coco, ex sindaco di Roccabernarda (Crotone), più volte minacciato negli anni passati, viene ricoverato in gravi condizioni a seguito di una violenta aggressione subita nella notte mentre stava rientrando a casa. Due persone, con volto coperto, hanno atteso Coco davanti casa mentre stava entrando nel giardino, colpendolo alle spalle con un bastone e causandogli ferite gravi, tanto che i sanitari intervenuti hanno deciso di trasferirlo nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale del capoluogo calabrese. Alcuni mesi dopo, nello stesso comune, vengono tagliate quindici piante di ulivo di proprietà del sindaco Luigi Foresta.
Un mese più tardi il sindaco di 
Cirò Marina (Crotone) e presidente della Provincia, Sergio Ferrari, finisce sotto scorta. La misura è stata disposta dalle autorità a seguito delle minacce che lo stesso presidente dell’ente intermedio avrebbe ricevuto alcune settimane prima. A Dasà (Vibo Valentia) il sindaco Raffaele Scaturchio viene aggredito all’interno del Municipio. Dopo il pestaggio gli aggressori hanno vandalizzato locali e arredi prima di allontanarsi.

Tutti i casi in Calabria

5 Province, 31 Comuni colpiti, 42 atti intimidatori
Provincia di REGGIO CALABRIA
Reggio Calabria – Bagnara Calabra – Marina di Gioiosa Jonica – Melito Porto Salvo – Platì – Roccella Jonica – Roghudi – San Giorgio Morgeto – San Luca – Siderno – Villa San Giovanni
Provincia di CROTONE
Crotone – Cirò Marina – Cotronei – Petilia Policastro – Roccabernarda – Verzino
Provincia di COSENZA
Cosenza – Cassano alla Ionio – Corigliano Rossano – Crosia – Falconara Albanese – Praia a Mare – San Giovanni in Fiore – Scalea
Provincia di CATANZARO
Catanzaro – Decollatura – San Pietro a Maida – Vallefiorita
Provincia di VIBO VALENTIA
Dasà – San Costantino Calabro

Calabria al quarto posto tra le regioni più colpite

Nella graduatoria delle regioni più colpite da atti intimidatori – secondo i dati di “Avviso Pubblico” – al secondo posto c’è la Campania (49), Puglia (48) e Calabria (42). Le quattro regioni «a tradizionale presenza mafiosa» – che hanno fatto registrare assieme il 58% dei casi censiti su scala nazionale – seguono tendenze diverse fra loro: in netto calo gli atti censiti in Campania (-32% rispetto al 2021), stabili Sicilia e Calabria, in aumento la Puglia (+17%).
La Lombardia (23 casi) mantiene il titolo di regione più colpita dell’area Centro-Nord, davanti al Veneto (19). Seppur in netto calo rispetto al 2021 (- 42%) Napoli conferma lo status di territorio provinciale maggiormente colpito in Italia, con 26 casi. Analizzando i contesti territoriali emerge la presenza di due Paesi diversi, in cui l’amministratore locale del Mezzogiorno deve fronteggiare intimidazioni e minacce veicolate in modalità molto differenti rispetto a quelle di un collega del Centro-Nord. Gli incendi, prima tipologia di minaccia al Sud e nelle Isole (un caso su quattro), non sono fra le cinque tipologie più riscontrate nel Centro-Nord e rappresentano appena il 5% dei casi in quell’area. Analogamente scritte offensive e social network, che insieme raggiungono il 55% dei casi censiti al Centro-Nord, al Sud e nelle Isole rappresentano appena il 14% delle intimidazioni censite in quell’area. 

Gli episodi: 12 nel Reggino, 11 nel Crotonese, 10 nel Cosentino

Seppur in forte calo rispetto al 2021 (-42%) Napoli conferma lo status di territorio provinciale maggiormente colpito, con 26 casi, davanti ad Agrigento (18), Lecce (15), Foggia (12), Reggio Calabria (12), Caserta (11), Crotone (11), Bari (10), Cosenza (10) e Milano (9). Il 21% dei 326 casi censiti da Avviso Pubblico nel 2022 sono avvenuti in Comuni che in un passato più o meno recente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Questi atti intimidatori hanno coinvolto ben 44 Comuni (14 in Calabria, 13 in Campania, 11 in Sicilia e 6 in Puglia). Il 45% dei casi censiti l’anno scorso si è verificato in Comuni al di sotto dei 20mila abitanti, il 34% in Comuni con oltre 50mila abitanti e il restante 21% in Comuni tra i 20mila e i 50mila abitanti.

Fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2023/06/26/incendi-pestaggi-e-proiettili-la-mappa-delle-intimidazioni-agli-amministratori-pubblici-in-calabria/