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In una Gaeta e in un terrirorio-il sud pontino-sotto il tallone delle mafie, implode il PD e sparisce dalla competizione elettorale. Un trionfo delle mafie!

Terremoto nel PD a Gaeta.

A noi non interessano più di tanto le vicende interne ai partiti politici, ma, quando esse finiscono per incidere sull’intera vita economica, sociale, culturale, politica e, quindi, istituzionale di un’intera città, di un intero territorio, di un’intera provincia e, quindi, di un’intera regione, allora ci preoccupiamo ed anche tanto.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo per l’ennesima volta:

Gaeta non è Roccacannuccia.

Essa è una delle città più importanti del Lazio non solo dal punto di vista storico e militare.

Essa strategicamente ricopre un ruolo importantissimo anche dal punto economico e sociale soprattutto in considerazione della sua rete di porti che convoglieranno sul suo territorio e su quello della vicina Formia traffici di persone e merci provenienti da tutto il mondo.

Una rivoluzione, insomma, di tutti i suoi assetti, oltre che di quelli del territorio pontino e non solo.

Una rivoluzione che comporterà anche sconvolgimenti di natura urbanistica ed anagrafica.

Una porta aperta a tutte le mafie, già massicciamente presenti e radicate su questo sfortunato territorio.

Un territorio una volta fra i più belli e nobili d’Italia ed ora devastato sempre di più da orde infinite di questi barbari, i mafiosi, che se ne stanno grado a grado impadronendo.

Era ed è, quindi, nostro interesse stimolare la creazione di una sorta di “fronte di liberazione” costituito da partiti, associazioni, singoli cittadini alle tematiche relative alla lotta contro le mafie.

Con il PD non siamo mai stati teneri nel Lazio e, soprattutto, in provincia di Latina.

A dirla tutta abbiamo ritenuto e riteniamo la sua classe dirigente pontina non assolutamente all’altezza della situazione da affrontare.

Inadeguata, impreparata, eccessivamente litigiosa e più attenta ai problemi di potere dei singoli che non ai problemi ed agli interessi della collettività.

Al bene comune.

La prova è nei risultati.

Dobbiamo, pur tuttavia, dare atto al PD di aver, da qualche tempo, speso molte sue energie nell’impegno antimafia, la prima emergenza di questi territori essendo la presenza mafiosa un terribile impedimento allo sviluppo del Lazio.

E speravamo tantissimo nella costituzione a Gaeta, in vista delle imminenti elezioni amministrative, di un fronte anche politico antimafia che fosse in grado di bloccare l’occupazione completa del territorio.

SEL, FDS, IDV e gli altri movimenti della sinistra hanno compreso questa esigenza e, pur con mille contraddizioni, hanno dato vita ad un fronte del genere.

Il PD, invece, è imploso spaccandosi in più tronconi, l’un contro l’altro armati.

Con tutte le conseguenze prevedibili ed imprevedibili… , a cominciare da quello che ha comportato la scomparsa del simbolo del partito nella competizione elettorale…

Che aspettano i dirigenti centrali a commissariare in provincia di Latina questo Partito ed a cacciare questa classe dirigente di incapaci?