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In provincia di Frosinone sta cambiando la direzione del vento, grazie anche ai nuovi vertici di Forze dell’ordine e magistratura. Ora tocca ai cittadini onesti

E’ cambiata la direzione del vento in provincia di Frosinone.

Dopo anni di inerzia sul versante della lotta alle mafie, le forze dell’ordine ciociare, dopo l’arrivo dei colonnelli Salato della Gdf, Menga dei CC e del Questore De Matteis, hanno ripreso la scena con un’attività veramente lodevole.

Ne siamo felici perché ce n’era proprio bisogno.

I frutti si cominciano a vedere.

Anche le Procure, quella di Cassino in particolare, ci sembrano molto attive, finalmente.

D’altra parte, le cose camminano insieme: più indagini ed informative, più attività dei procuratori.

Anche alcune nuove Amministrazioni comunali (Cassino, Pastena dove, con una lista civica, addirittura è stato eletto Sindaco il nostro amico Dr. Arturo Gnesi responsabile per la provincia di Frosinone e membro del Direttivo regionale dell’Associazione Caponnetto) stanno dimostrando particolare sensibilità al problema della sicurezza e del vivere civile e democratico dei cittadini.

Il Convegno a Pastena del mese scorso della nostra Associazione e quello del 19 luglio dell’Università di Cassino e della Questura di Frosinone insieme sono segnali importanti di un risveglio civile che noi stiamo stimolando da anni, senza essere riusciti, purtroppo, fino a qualche mese fa, a vedere coronati da successi i nostri sforzi.

Ci siamo trovati, nostro malgrado, di fronte a muri insormontabili di omertà che non ci hanno consentito di sviluppare con vigore l’azione che ci eravamo proposti di svolgere in una provincia, qual’è appunto quella Ciociara, piagata da un sistema clientelare-massonico-mafioso da brivido.

Più volte noi stessi siamo stati vittime di ironie, se non proprio insulti, da parte di soggetti che contestavano le nostre denunce relative alla presenza mafiosa sui territori ciociari.

Malgrado le dichiarazioni di Magistrati della DDA, come Ardituro ecc, che confermavano quanto noi andavamo denunciando.

Malgrado- ancora- i servizi di bravi giornalisti d’inchiesta, come Roberto Galullo de Il Sole 24ore, che hanno scritto pagine su pagine sulla situazione esistente in Ciociaria, con massoneria e mafie che hanno in certo qual modo spadroneggiato sui territori.

Oggi quel filone di coloro che “nu’ saccio, nun vede, nun sente”, sembra quasi sparito, ma resta pur sempre una certa tendenza di molta gente a seguirne le orme, malgrado i cambiamenti intervenuti ai livelli istituzionali soprattutto, ma anche, se pur più timidamente ed in ambiti molto ancora ristretti, politici.

Oggi, grazie a Dio, c’è un clima nuovo in provincia di Frosinone –magari fosse così nelle altre province del Lazio! -, ci sono nuovi vertici, soprattutto quelli di Forze dell’Ordine e Magistratura, affidabili e, quindi, non ci sono più alibi per chi voglia sinceramente battersi per la legalità e la giustizia.

Quei vertici ripetutamente sono scesi e scendono fra la gente comune esortandola a fidarsi, a collaborare con lo Stato di diritto, con loro.

E’ quanto tutti dobbiamo fare, ma rifuggendo dalla retorica, dalle chiacchiere, perché queste servono solamente a far perdere tempo e non aiutano a sconfiggere un mostro – le mafie – che sta divorando i nostri territori e la nostra Regione.