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In appello la rivincita di Gomorra sul giornale locale

In appello la rivincita di Gomorra sul giornale locale

L’Espresso,  Lunedì 21 novembre 2016

In appello la rivincita di Gomorra sul giornale locale
I giudici di Napoli ordinano a Libra editrice di restituire quanto ottenuto nei precedenti gradi di giudizio dopo la denuncia per plagio. Roberto Saviano: “Mi impegnerò perché sia devoluta in beneficienza. Ma il fango che hanno gettato addosso a don Peppe Diana non ha un prezzo”

di R.I.
Sembra finalmente arrivata alla fine la lunga causa giudiziaria tra Roberto Saviano e Libra editrice, con una sostanziale vittoria per lo scrittore. La società che edita il Corriere di Caserta aveva citato per plagio Saviano per alcune parti del suo best seller Gomorra nel 2008, chiedendo 300mila euro di danni.

Dopo una lunga serie di decisioni da parte dei vari gradi della giustizia ordinaria, oggi la corte di appello di Napoli ha deciso che sarà Libra a dover restituire quanto ottenuto nei precedenti gradi di giudizio.

«Per anni ho subito una vera e propria persecuzione da parte di LIBRA Editrice (che pubblica i quotidiani Cronache di Caserta, prima Corriere di Caserta, e Cronache di Napoli) e che nel 2008 mi aveva citato per plagio in seguito ai miei duri attacchi alla sua linea editoriale», spiega Roberto Saviano, che poi continua: «Oggi la Corte d’Appello di Napoli quantifica in 75mila euro la somma che LIBRA dovrà restituire e che mi impegnerò perché sia devoluta in beneficenza”. LIBRA aveva detto che Gomorra era interamente plagiato, aveva chiesto per questo 300mila euro di danni, ne aveva ottenuti 60mila, ne dovrà restituire 75mila. In un mondo in cui tutto sembra avere un prezzo ciò che non ne ha è il fango che LIBRA Editrice ha gettato sulla memoria di Don Peppe Diana con quel titolo terribile: “Don Peppe Diana era un camorrista”. LIBRA Editrice non pagherà mai per avere, in terra di camorra, lordato il nome di una vittima innocente e per aver glorificato, con un articolo pubblicato sullo stesso giornale (“Boss playboy, De Falco re degli sciupafemmine”), il mandante dell’omicidio di Don Peppe. Questo processo, che dura dal 2008, per me è stato doloroso, difficile oltre che lunghissimo, eppure sono fiero di poter restituire oggi alla memoria di Don Peppe questa piccola, piccolissima vittoria».