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«Imprese ridotte in schiavitù»: così il manager del clan si arricchiva

«Imprese ridotte in schiavitù»: così il manager del clan si arricchiva

Di Redazione

22 Maggio 2022

Gli inquirenti ricostruiscono il «sistema» di Dante Apicella

Secondo gli inquirenti in Terra di lavoro esisteva un vero e proprio «sistema Apicella». Un sistema di cui facevano parte un gruppo di imprenditori «con i quali, e attraverso i quali, l’Apicella ha concluso affari, divenendo socio occulto, ovvero titolare di fatto delle società di cui si serve». Lo afferma l’ordinanza che a fine aprile ha colpito il clan dei Casalesi. Dalle intercettazioni è emerso non solo «il ruolo “dominante” esplicato all’interno di tali aziende ma un vero e proprio sistema per la gran parte diretto, o comunque controllato da Dante Apicella» per la gestione degli appalti pubblici «dalle forniture all’esecuzione, lucrando su tutta la filiera produttiva (dalla distribuzione, alla commercializzazione, alla fornitura ed alla posa in opera di un prodotto finito) nel settore d’interesse».

A «incastrarlo» le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le indagini degli investigatori. L’attività si svolgeva secondo due piani: «quello del “cambio assegni” e della monetizzazione dei proventi delle estorsioni e del controllo degli appalti, l’altro, quello in cui l’Apicella gestisce quale imprenditore nel settore edile». In particolare, afferma l’ordinanza, nel commercio di marmi e porfidi, attività nelle quali «reinveste i proventi delle attività illecite del clan, avvalendosi di imprenditori, spesso in crisi economica e finanziaria, i quali, chi più chi meno compiacente, mettono a disposizione le loro strutture aziendali per consentirgli l’esercizio della suddetta attività d’impresa».

Tra costoro ci sono senz’altro imprenditori «che hanno condiviso e condividono il metodo mafioso e le finalità dell’Apicella, a servizio del quale pongono le loro aziende e quelli che per ragioni contingenti, e più o meno di buon grado, o per necessità, sopporteranno le interferenze di Dante Apicella in cambio di una reintroduzione nel circuito produttivo di competenza da cui erano ormai estromesse, con sensibile risollevamento delle risorse finanziarie delle proprie aziende» conclude l’ordinanza.

Fonte:https://www.stylo24.it/imprese-ridotte-in-schiavitu-cosi-il-manager-del-clan-si-arricchiva/