TREMANO I CAPI DELLA CAMORRA: «VI RACCONTO TUTTI I LORO OMICIDI»NAPOLI.Pagine e pagine di verbali che pesano come macigni sulla testa dei capi della vecchia camorra che da sempre gestiscono gli affari milionari della città. Le accuse di Antonio Zaccaro, ex boss del clan Contini, passato dalla parte dello Stato a dicembre, incutono terrore perché lui di cose ne conosce, e conosce a tal punto da essere in grado di riconoscere in foto solo i capi del clan, di accusarli di spietati omicidi per i quali non erano stati neanche mai indagati. I verbali dei quali il “Roma” è in possesso raccontano di sfaccettature minuscole di un clan che ha il controllo della città grazie al modo in cui riesce a “ripulire” i soldi in attività lecite.
Le dichiarazioni di Zaccaro hanno incastrato quattro capicosca, tre dei quali in carcere, mentre uno è in fuga. Si tratta di Giuseppe Dell’Aquila, Paolo di Mauro, Antonio Aieta e Giuseppe Ammendola, quest’ultimo latitante da alcuni mesi. Le sue accuse ,datate 3 dicembre 2013 e depositate nel processo contro il clan Contini dell’Arenaccia, contrp il gruppo comandato proprio dal latitante Giuseppe Ammendola, da Eduardo Contini e Patrizio Bosti per mezzo del figlio Ettore detto “‘o russo” fanno tremare molti.