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Il topino intrappolato.

… da “ANTIMAFIA DUEMILA”n.1 del 2006 (www. antimafiaduemila. com)

 

 

ELIO VELTRI

 

 

IL TOPINO INTRAPPOLATO

Editori Riuniti

 

 

Riportiamo un articolo scritto su “Antimafia Duemila” da Massimo Brugnoli:

 

“Il Topino intrappolato” è un’espressione usata qualche anno fa da Mino Martinazzoli. Facendo riferimento ai comportamenti del’opposizione e a una “inconsapevole resa alle logiche del berlusconismo”, Martinazzoli ha detto che gli veniva in mente quel topino che, intrappolato, agli amici intenti a liberarlo spiegava che lui non si lamentava della trappola ma solo della cattiva qualità del formaggio. “Chi è “Il topino intrappolato”-scrive Veltri-se la coalizione o poche persone o una sola, lo decida il lettore. Più difficile dire se il formaggio ci fosse davvero, di che qualità fosse e perché il topino lo preferisse alla sua stessa libertà”.

Quello che Veltri offre al lettore è uno spaccato del primo decennio di vita dell’Ulivo. Il quadro che ne esce è, purtroppo, desolante. L’aspetto più preoccupante riguarda l’abdicazione quasi totale ai principi di legalità e di trasparenza che erano fra i valori fondanti, almeno nell’intenzione, della formazione politica guidata da Romano Prodi. “Se si leggono le tesi dell’Ulivo del 1996-scrive Veltri-riprese poi dal programma del governo Prodi, si può facilmente constatare che contengono proposte di riforma della giustizia che non sono state nemmeno prese in considerazione dai gruppi parlamentari del centrosinistra e non contengono proposte di legge approvate e volute dal Polo che hanno segnato profondamente la politica della giustizia dal 1997 in poi e tuttora la condizionano”.

Quello che lascia più sconcertati è la posizione di totale subalternità dei dirigenti del centrosinistra rispetto a Berlusconi, non soo sui temi della Giustizia (il che già sarebbe abbastanza grave), ma anche riguardoi alle televisioni e al conflitto di interessi. Veltri ricorda, per esempio, come la Giunta per le elezioni presso la Camera abbia più volte aggirato con pensi cavilli la legge del 1957 in base alla quale i titolari di concessioni pubbliche di rilevante valore economico (e quello di Berlusconi è un caso macroscopico) non potrebbero nemmeno essere eletti in Parlamentoi. Peccato però che nel 1996 la maggioranza della giunta fosse di centrosinistra!

Per non parlare poi della legge Meccanico (bocciata dalla Corte Costituzionale) e delle continue proroghe per salvare RETE 4, un atteggiamento proseguito anche durante gli anni del governo Berlusconi. Veltri ricorda infatti come la legge Gasparri sia stata approvata grazie anche alle assenze dei deputati dell’opposizione. “infatti-si legge a pag.171-172-sarebbero stati sufficienti 9 voti per bocciare la pregiudiziale di incostituzionalità presentata dai gruppi di opposizione, ma quei nove deputati non c’erano: Ne mancavano ben 29 e tra essi quasi tutti i segretari di partit”. D’altrone, a togliere ogni dubbio sulle reali intenzioni del centrosinistra, aveva già provveduto Luciano Violante, che nel suo intervento parlamentare del 28 febbraio 2002, durante la discussione della proposta di legge riguardante la regolamentazione del conflitto di interesse, ammise candidamente, rivolto ad un deputato della maggioranza: “Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena, non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di governo-che non sarebbero state toccate le televisioni… Durante i governi del centrosinistra i fatturato Mediaset è aumentato di 25 volte… ”

Sul fronte della Giustizia, non si contano i provvedimenti (riforma dell’abuso di ufficio, riforma dell’art513 cpp poi divenuta “giusto processo”, legislazione punitiva nei confronti dei collaboratori di giustizia, ecc) che, quanto a tutela dell’impunità dei potenti (e a nefaste conseguenze sull’efficienza della macchina giudiziaria), poco hanno da invidiare alle orrende leggi “ad personam” del governo Berlusconi.

La cosa peggiore però è l’atteggiamento di continua ostilità assunto da parecchi esponenti del centrosinistra nei confronti della Magistratura. Basta leggere alcune delle numerose esternazioni, raccolte da Veltri, di illustri esponenti dei DS: per esempio Folena (che parlava, riferendosi ai magistrati di Milano, di metodi investigativi da Repubblica delle banane) o Violante (“Ci sono magistrati pericolosi che hanno costruito la loro carriere sul consenso popolare”, diceva nel 1996).

Pare di sentire Schifani o Giovanardi.

Nel libro si parla anche dell’incredibile impatto che hanno oggi corruzione e criminalità organizzata sulla nostra economia.

“Non ci sarebbe bisogno di manovre finanziarie se noi riuscissimo ad acquistare il patrimonio della mafia”, dice Antonio Laudati della Procura Nazionale Antimafia. Ma, si sa, su questi argomenti la nostra classe politica è completamente sorda.

L’autore elenca invece una serie di proposte (riguardo, per esempio, alla lotta al riciclaggio, al sequestro dei beni, allo scioglimento dei consigli comunali, ecc… ) per rendere efficace l’azione dello Stato nel contrasto alla mafia. Saranno prese in considerazione, nel caso di un prossim governo dell’Ulivo?Ai posteri la (non ardua, purtroppo) sentenza”. (Massimo Brugnoli su “Antimafia Duemila n.1-2006)

 

 

ELIO VELTRI- IL TOPINO INTRAPPOLATO-EDITORI RIUNITI

 

UN LIBRO CHE CONSIGLIAMO DI LEGGERE!