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Il socio di Ignazio La Russa e i clan. «La giustizia fallì e chiesi aiuto ad altri»

Il racconto di Sergio Conti a Repubblica: «Dovevo recuperare crediti. Non sapevo che erano proprio della ‘ndrangheta»

Pubblicato il: 10/10/2023 – 12:03

Sergio Conti, 79 anni, imprenditore, è socio della sas immobiliare “Gibson” insieme al presidente del Senato Ignazio La Russa. La società ha come proprietà dei locali affittati a una enoteca. Tra le tante storie raccontate nella puntata di Report andata in onda domenica scorsa c’è anche quella dei rapporti tra Conti e alcuni esponenti della ‘ndrangheta entrati in contatto con l’imprenditore per recuperare alcuni crediti. Repubblica lo intervista per ricostruire la vicenda a partire dalla chiosa di Report che si chiede se sia «opportuno che un imprenditore che si era rivolto a uomini della ‘ndrangheta possa essere socio del presidente del Senato».
«Sapevo che utilizzavano metodi poco ortodossi – spiega Conti –, non che erano proprio della ‘ndrangheta. Ma le dico una cosa: con gli avvocati e la giustizia italiana non avevo ottenuto il mio credito da questi altri delinquenti». L’imprenditore dice anche di conoscere La Russa, «ma ci avrò parlato due o tre volte e quando ero sotto processo per questa presunta “estorsione” lui mi ha detto di restare suo socio: poi sono stato assolto quindi aveva ragione». Conti era stato condannato in Appello per la vicenda, poi la Cassazione ha annullato la sentenza, il reato è stato riqualificato da estorsione a esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza. Una fattispecie che richiede una querela di parte, ma la vittima non ha voluto presentare denuncia e Conti è stato assolto. Quei rapporti, pure imbarazzanti, Conti li ritiene in qualche modo necessari dopo i suoi tentativi: «Ho cercato in tutti i modi di recuperare i miei soldi con avvocati e agenzie e non ci sono riuscito. Poi mi sono rivolto ad altri», cioè alcuni esponenti della cosca Onorato, un pezzo di ‘ndrangheta che aveva stretti rapporti con la mafia dei Santapaola. Ma, dice ancora l’imprenditore a Repubblica, «non sapevo che erano legati alla criminalità. Sono uno onesto». (redazione@corrierecal.it)

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2023/10/10/il-socio-di-la-russa-e-i-clan-la-giustizia-falli-e-chiesi-aiuto-ad-altri/