Cerca

Il sindaco di Ercolano: qui i clan prestano soldi a chi non riesce a mangiare

Il Corriere della Sera, 31 MARZO 2020

Il sindaco di Ercolano: qui i clan prestano soldi a chi non riesce a mangiare

Il primo cittadino: la camorra presta a usura e così guadagna consenso

di Fulvio Buffi

Sindaco di una cittadina dove i commercianti hanno saputo ribellarsi al racket e far arrestare i camorristi che li taglieggiavano, Ciro Buonajuto (Iv) ha lanciato stamattina dai microfoni de La7, nel corso della trasmissione Omnibus, un allarme inquietante: «In questa situazione di emergenza, a Ercolano la criminalità organizzata potrebbe riconquistare il terreno perduto».

Da cosa nasce questa paura, sindaco?

«Dalla conoscenza della mia città e delle condizioni di tanti miei concittadini».

Ma i suoi concittadini sono gli stessi che alla camorra hanno detto no.

«Certo, ed è stata una grande ribellione in nome della legalità e della civiltà».

Quindi perché è così preoccupato?

«Perché non mi nascondo che a Ercolano esiste una economia sommersa. Ci sono persone che lavorano al nero, altre che fanno lavori saltuari, e anche l’economia ufficiale è basata in gran parte su piccole attività commerciali. Sono quindi tantissime le famiglie che ciò che serve per vivere lo guadagnano giorno per giorno. Quanto tempo possono restare ferme? Due, tre settimane. Poi vanno letteralmente in povertà. E diventano preda della micro-usura, quella in cui si prestano i soldi per comprare da mangiare. Ma i soldi, pochi o tanti, li presta sempre la camorra».

Adesso, però, ci sono gli stanziamenti per i comuni.

«È vero, e ne sono felice. Ma dividendo i fondi fra le tre o quattromila famiglie che hanno diritto al contributo, potremo distribuire al massimo trecento euro ciascuno: e quanto possono durare trecento euro? Il welfare criminale, invece, purtroppo è molto più consistente e veloce».

Scusi ma la camorra cosa ci guadagna a prestar denaro a chi non sarà mai nelle condizioni di restituirlo?

«Consenso. E questo, se non la fermiamo in tempo, le permetterà di tornare a farsi spazio in città. Oggi si pone come ammortizzatore sociale, domani ricomincerà ad infestare Ercolano».