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IL SILENZIO E L’INERZIA DI PARLAMENTO E GOVERNI SU UN PROBLEMA SERIO E DRAMMATICO.COSI’ LA MAFIA VINCE LA GUERRA CONTRO LO STATO

Il Fatto Quotidiano

Dai mafiosi querele temerarie anche per ciò che dico”: il cronista dà addio alle conferenze

di M. Pas. | 10 AGOSTO 2021

Troppe querele temerarie. Che ora gli arrivano anche per le ricostruzioni che fa del fenomeno mafioso durante le conferenze a cui partecipa in giro per l’Italia. Cesare Giuzzi, cronista del Corriere della Sera, ha detto basta con un post su Facebook: “Ci pensavo da mesi – spiega –. Ora ci denunciano non solo per quello che scriviamo, ma per quello che diciamo in pubblico. Prima non accadeva, e succede sempre di più”. “Fa parte del gioco prendere una querela per un articolo – prosegue il giornalista –. In media, ne ho una decina l’anno. Per un vecchio articolo del 2016 sulle società svizzere gestite dai Papalia ne ho ricevute 6, da 6 persone diverse: il boss, la zia, il genero, la moglie e i prestanome”. E fin qui l’ordinaria amministrazione.

Adesso “l’ultima frontiera è quella dei dibattiti – racconta Giuzzi – Nel 2017 ero a un incontro con Alessandra Dolci, capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, si parlava delle infiltrazioni nei locali e nella ristorazione. In quell’occasione citai il nome di un ex sindacalista di locali da ballo spiegando che aveva avuto un processo per presunte autorizzazioni illegittime ed era stato prosciolto, e dissi che aveva un socio, tale Silvano Scalmana, che era stato in seguito arrestato nell’inchiesta ‘Platino’, la cui società era gestita da persone vicine alla cosca Barbaro-Papalia di Buccinasco ed era stato condannato. Questo signore ha visto il video dell’incontro e mi ha querelato. Lì si era posto il problema. Cosa dovevo fare? Evitare di citare l’episodio? Non pronunciare il nome? In questo caso, il nostro dovere di cronisti che fine fa?”. “Il nostro problema non è la possibilità di finire in carcere, che è assai remota, ma le querele temerarie – prosegue Giuzzi –. Serve una riforma: bisogna eliminare l’opposizione all’archiviazione, cioè la possibilità per chi querela di opporsi in via preventiva all’archiviazione del procedimento in modo da portare il denunciato comunque davanti al Gip. È una stortura perché se il pm ha chiesto l’archiviazione ha valutato che ci sono gli estremi per farlo”. Il fenomeno è diffuso, “ci sono decine di colleghi nella mia condizione”. Ma la querela temeraria colpisce soprattutto i freelance, “che spesso non sono tutelati dai giornali: devono prendere