IL RUOLO DEI POLITICI NELLA LOTTA ALLE MAFIE
Quando si parla di mafie. gli esponenti dei partiti politici, attuali e passati, i parlamentari, ex ed attuali, gli amministratori pubblici -sindaci-assessori-consiglieri, comunali, provinciali, regionali ecc-attuali e passati, debbono rassegnarsi a fare un passo indietro ed a giocare eventualmente un ruolo secondario.
Anche coloro che non hanno colpe dirette ma solamente in dirette.
Quando la gente vede che a capo di un’Associazione, di una Fondazione o di un qualunque organismo associativo che si definiscono “antimafia” c’è un parlamentare, un ex parlamentare o, comunque, un esponente politico, essi perdono credibilità.
Un organismo antimafia serio basa tutta la sua esistenza su due principi fondamentali:
1) la gratuità dell’impegno di ogni suo aderente;
2) l’assoluta indipendenza dai partiti politici.
Ovviamente non va fatta di tutt’erba un fascio e sarebbe poco serio criminalizzare tutto ciò che appartiene al mondo della politica – che, ripetiamo quanto scritto in altra nota precedente, resta, come diceva Paolo VI, l’arte più nobile di carità e di difesa dei deboli – e, quindi, tutti i politici, mettendoli sullo spesso piano.
Sarebbe ingeneroso e poco serio.
Ciò perché le responsabilità dell’esistenza e delle continue affermazioni delle mafie nel nostro Paese sono diverse:
dirette ed indirette.
Ci sono i politici corrotti e mafiosi, che, purtroppo, sono tantissimi ed il cui numero è in costante crescita, ma ci sono anche quelli, debosciati, disattenti o vili, che hanno preferito di non vedere, non sentire, non parlare.
Forse questi ultimi hanno responsabilità maggiori di quelle dei primi.
Quando noi vediamo che negli incontri o in altre occasioni a capo di organizzazioni antimafia ci sono persone che si fregiano del titolo di “sen” o “on”, o, comunque, soggetti che vogliono utilizzare l’organizzazione per finalità personali e politiche, ci viene il torcicollo.
Noi non li gradiamo e, se proprio essi vogliono entrare nella nostra associazione, debbono accettare di stare nelle seconde fila.
Ciò, non solo per la credibilità dell’Associazione per la quale alcuni di noi stanno dando il sangue da anni, ma, a pensar bene, anche a tutela della loro immagine.
Purtroppo, la “politica” ha le maggiori responsabilità per quanto riguarda l’esistenza delle mafie nel Paese e, quando si parla di mafie, bisogna sempre parlare di politica ed istituzioni.
Questa è la triste realtà.