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Il quadro fosco che ci troviamo ad affrontare nel sud pontino( e nel Lazio)

E’ un quadro fosco quello che ci troviamo ad affrontare a Formia e più in generale nel sud pontino.
E dobbiamo farlo con la determinazione necessaria nelle occasioni di grave pericolosità perché,se non lo facciamo noi della Caponnetto,nessun altro é in grado di farlo.
Le inchieste giudiziarie finora fatte,quella  cosiddetta “Formia Connection” prima e le altre “Damasco” ,poi,che hanno riguardato Fondi e tutte le altre in corso o che dovrebbero essere fatte,mettono in evidenza una situazione incandescente  sulla quale  hanno acceso i riflettori anche l’on.Colletti e gli altri parlamentari del M5S con la loro interrogazione rimasta,purtroppo,ad oggi,senza alcun riscontro.
Ci troviamo di fronte ad un sistema marcio che vede ampie,diffuse e consolidate complicità fra pezzi della politica e delle istituzioni che rendono il clima della vivibilità civile insopportabile e,da cittadini figli di questo territorio,non possiamo e non dobbiamo  continuare a mostrarci indifferenti a quello che é successo e sta succedendo o,al massimo, ad adottare la politica dei cosiddetti  pannicelli caldi.
Noi abbiamo tentato di mandare un segnale di riscossa proponendo l’istituzione a Formia,la città del sud pontino più importante e simbolo dell’occupazione mafiosa,di un Osservatorio contro la criminalità.Un segnale,secondo le nostre intenzioni,parimenti simbolo di una volontà di resistenza dura.Subito é partito il contrattacco di chi ha guardato l’iniziativa come un pericolo per lo statu quo e qualcuno non ha voluto che in esso fossero coinvolte la magistratura e le forze dell’ordine,la cui presenza era per noi fondamentale per far sì che esso funzionasse come noi sognavamo.Nato,purtroppo,monco ,l’Osservatorio,il primo e finora unico nel Lazio,non é riuscito ad assolvere al ruolo che noi auspicavamo e,cioè,a quello di un motore di iniziative tendenti a migliorare e rendere un tantino efficace e dignitosa  la presenza e l’azione dello Stato contro le mafie.
Oggi ci si pone il problema di pronunciarci sull’utilità o meno di tale Osservatorio,un organismo nato dalle nostre intuizioni e che volevamo che fosse il capofila di tanti altri nel Lazio ed in Italia.
Quando diciamo che lo stato-mafia non é solo un fenomeno siciliano ma esteso dovunque!
Comunque,Osservatorio sì o Osservatorio no,la situazione é seria e noi siamo chiamati a prendere tutti coscienza della sua gravità.
Cercheremo di adottare,per quanto ci riguarda,i provvedimenti che riterremo opportuni al fine di creare le condizioni perché lo Stato-Stato reagisca in maniera adeguata per evitare un’imminente  sua  definitiva sconfitta  non solo in provincia di Latina ma nell’intero Lazio da parte delle mafie.