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il procuratore di Venezia:”Da investitori a estorsori, così la ‘ndrangheta si è infiltrata in Veneto”

“Sull’entrata di questi soggetti nell’ambito economico, questi si presentano come imprenditori ed entrano in contatto con altri imprenditori. Una volta entrati nel sistema lentamente, da amici e da investitori, diventano poi estorsori. Una seconda fattispecie tipica del controllo sociale della ‘Ndrangheta è quella secondo cui si presentano come soggetti che sono in grado di intervenire direttamente fuori dalle vie legali”. Queste le parole con cui il procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha spiegato l’introduzione della mafia nel territorio Veneto, ma la novità è l’utilizzo del sistema tipico della criminalità organizzata, accertato in Veneto: “Gli arrestati provengono dalla cosca Grande Aracri. Che si tratti di ‘Ndrangheta non c’è alcun dubbio, c’erano già precedenti atti giudiziari che davano queste informazioni. Quello che abbiamo contestato è il metodo mafioso, cioè le modalità con cui hanno posto in essere le modalità delittuose, che è tipica della criminalità organizzata ‘ndranghetista”. Cherchi ha quindi spiegato chi fossero gli arrestati: “I cinque arrestati sono questa famiglia Multari, tre fratelli e due nipoti, più un imprenditore locale che aveva chiesto l’intervento alla famiglia per risolvere un problema, evitando le vie legali”.

Il procuratore ha quindi aggiunto: “Questo è un elemento di particolare pericolosità perché non avevamo finora elementi che ci consentissero di riconoscere questa capacità di intervento della criminalità organizzata. Detto questo però è anche vero che una volta chiamati, gli imprenditori oggetto delle estorsioni hanno parlato. Questo significa che l’imprenditoria è un ambiente sano, deve solo essere fermata questa penetrazione che è prima economica per poi diventare attività criminale organizzata”. Sulle perquisizioni nel vicentino, Cherchi ha spiegato come sia prematuro parlarne: “Sono iniziate questa mattina, stiamo ancora attendendo gli esiti della ventina di perquisizione che sono state disposte dalla Procura distrettuale”.

 

12 Febbraio 2019

Fonte:http://www.ildispaccio.it/