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IL PROBLEMA,SE PROBLEMA VOGLIAMO CHIAMARLO,E’ TUTTO QUA. PRIMA ERA LA MAFIA A CERCARE POLITICI ED IMPRENDITORI,ORA E’ TUTTO  IL CONTRARIO

IL PROBLEMA,SE PROBLEMA VOGLIAMO CHIAMARLO,E’ TUTTO QUA. PRIMA ERA LA MAFIA A CERCARE POLITICI ED IMPRENDITORI,ORA E’ TUTTO  IL CONTRARIO. QUANDO I CORPI CENTRALI DELLA SOCIETA’ ANZICHE’ LO STATO CERCANO LA MAFIA,VUOL DIRE CHE LO STATO COME LO INTENDIAMO NOI E COME CI E’ STATO INSEGNATO NON ESISTE PIU’ E,QUINDI,OGGI LO STATO E’ LA MAFIA !!!!

 

Aemilia, il processo dei record sulla ‘ndrangheta al Nord: «Le imprese si mettevano in fila per fare affari coi boss»
Alle battute finali il dibattimento sulla ‘ndrina di Cutro che ha colonizzato il Reggiano: oltre 500 affiliati, 250 attualmente alla sbarra. Il racconto del colonnello Cristaldi e del giovane attivista Elia Minari
di  Antonio Castaldo
Il modello dell’impresa a partecipazione mafiosa è una delle novità emerse dall’inchiesta Aemilia, coordinata dalla Dda di Bologna e condotta sul campo dai carabinieri. Il tenente colonnello Domenico Cristaldi, comandante del Reparto Operativo di Modena, spiega il fenomeno: «È una mafia che ha avuto grandi spazi. Noi abbiamo riscontrato la presenza di una nuova forma di collaborazione tra clan e imprenditori. È un impresa a partecipazione mafiosa, dove l’imprenditore ha la titolarità dell’azienda, ma le scelte strategiche vengono fatte solo dal mafioso». Elia Minari è invece uno studente di Giurisprudenza di 25 anni. Nel 2009, quando aveva 16 anni e frequentava il liceo, avviò una attività di inchiesta e denuncia con un giornaletto scolastico e poi con un associazione antimafia. Una sua videoinchiesta è stata citata negli atti che hanno portato allo scioglimento per mafia del comune di Brescello. La sua esperienza, ha dovuto infatti fare i conti con ritorsioni, minacce e richieste di risarcimento, è stata poi lo spunto per scrivere un libro, «Guardare la mafia negli occhi», edito da Rizzoli