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Il problema delle “residenze facili” in provincia di Latina. C’é il rischio di ribaltamenti di risultati elettorali grazie al voto di gente che ha la residenza nei comuni pontini ma che abita altrove. Le minacce ad un assessore di Fondi, poi, evidenziano l’evidenza di un clima di impunità che consente comportamenti sgradevoli da parte di taluni che si sentono legittimati a fare e disfare le loro cose anche grazie al fatto che lo Stato non controlla totalmente più il territorio del sud pontino invaso ormai da soggetti di tutte le specie. Sono anni che proponiamo, inascoltati purtroppo, una ristrutturazione dei presidi delle forze dell’ordine nella “provincia di Casale”, con la soppressione del Commissariato della Polizia di Stato di Gaeta ed il potenziamento di quelli di Formia e Fondi, dove la presenza della camorra e della ndrangheta è più massiccia ed ossessiva, soppressione, però, accompagnata da una loro qualificazione sul piano dell’intelligence. Scarseggia personale più qualificato sul piano delle indagini sui patrimoni e sulle movimentazioni finanziarie delle mafie e tale gravissima carenza è drammaticamente evidente dopo le dichiarazioni di Carmine Schiavone che hanno fatto comprendere a tutti l’estrema fragilità di un apparato investigativo pontino che non può essere più tollerata. Attendiamo, pertanto, che il Capo della Polizia ed i Comandi Generali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri soprattutto analizzino presto ed in profondità l’efficienza dei loro presidi ed adottino i provvedimenti conseguenti. Ma subito ed a cominciare da Gaeta, Formia ed il sud pontino.

Le minacce ad un assessore a Fondi, in provincia di Latina, colpevole di aver rimproverato una donna che ha buttato il sacchetto della spazzatura al di fuori dell’apposito cassonetto, ci obbliga a riaprire una “finestra” su quella città a distanza di appena qualche anno da quella “grande” inchiesta chiamata “Damasco” che avrebbe dovuto ripulire il territorio e riportarlo alla normalità ed alla sua storia.
Ci hanno detto che i soggetti autori di quell’atto disdicevole non sono di Fondi, né della provincia di Latina.
Vi abitano solamente.
Questo ci induce a fare una riflessione sul funzionamento delle istituzioni locali e a ricordare a noi stessi e a chi ci legge la denuncia che noi facemmo qualche decina di anni fa circa la necessità di controllare con attenzione tutto il settore della concessione delle residenze, a Fondi soprattutto ma anche nei comuni vicini.
Ci fu risposto che… era tutto sotto controllo, che la gente proveniente dalla Campania era tutta gente perbene che aveva abbandonato quella regione per sottrarsi alla violenza della camorra.
Sicuramente fra le migliaia di cittadini campani che hanno lasciato la loro terra per insediarsi nel basso Lazio ci sono tantissime persone perbene e noi ne conosciamo molte.
Ma è anche vero che fra di esse ci sono soggetti che perbene non lo sono affatto.
Il problema delle “residenze facili” è un problema tutto e solo politico perché una classe politica ottusa e spesso autolesionista talvolta trae vantaggi di natura elettorale dallo spostamento di tanta gente in virtù del principio ” ti do la residenza purché tu mi voti”.
Se essa, infatti, fosse stata più accorta e se avesse pensato al bene comune anziché a quello personale e di parte, forse oggi non ci troveremmo nella situazione in cui ci troviamo.
Ma qui si pone un altro problema: quello del mancato controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.
Questo, però, è un capitolo – da noi trattato più volte – sul quale ci ritorneremo in modo approfondito.