Cerca

Il Prefetto di Roma: 4 comuni a rischio scioglimento

 

Advertisement
franco gabrielli
comment

A
A
print
CRONACA

Mafia, il Prefetto: 4 Comuni a rischio scioglimento

Nel mirino Morlupo, Sacrofano, Castelnuovo di Porto e Sant’Oreste

di Paola Ambrosino – 6 agosto 2015 11:14

Sono 4 i Comuni del Lazio a rischio scioglimento per mafia. Nel mirino Morlupo, Sacrofano, Castelnuovo di Porto e Sant’Oreste. A rivelarlo, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, confermando che gli enti sono stati oggetto di accessi delle commissioni.

“Nei prossimi giorni definiremo una valutazione che porteremo all’attenzione del ministro dell’Interno” ha poi fatto sapere, al termine dell’audizione tenuta ieri pomeriggio in commissione parlamentare Antimafia. 

Parlando poi della difficile situazione della Capitale, il prefetto ha detto che “i sodalizi storici vedono Roma come un terreno strategico per il riciclaggio denaro sporco. Tant’è che la mappa della criminalità organizzata nell’area di Roma vede attive affiliazioni delle tre mafie storiche ognuna in zone precise, il che lascia supporre un accordo spartitorio”.

carabinieri

 

Per Gabrielli, “c’è una spartizione sia per zone che per interessi, come emerso dalle indagini. Articolata la presenza della ‘ndrangheta per il settore del riciclaggio con l’acquisizione di immobili e attività commerciali, con ‘ndrine del vibonese, crotonese e reggino che hanno intessuto rapporti con i sodalizi romani, soprattutto con i Casamonica”.

La Camorra, ha aggiunto Gabrielli, “si concentra in alcune ben precise zone della Capitale. Oltre all’investimento di capitali nel mercato immobiliare del centro storico, i clan campani concentrano la propria attività illecita nei quartieri dell’Esquilino con il clan Giuliano e di Ostiense con il clan Zaza in collegamento con i Mazzarella, con interessi sulle attività di ristorazione e alberghiere; il traffico di stupefacenti è appannaggio del clan Moccia a Tor Bella Monaca. Cosa Nostra fa riferimento alla famiglia Triassi e concentra i propri interessi sul riciclaggio a Ostia insieme al clan Fasciani”.