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“Il pesce imposto ai ristoranti e la guerra tra fratelli ricomposta”, colpo al clan di Tommaso Natale: 11 arresti

E’ scattato all’alba il blitz dell’operazione dei carabinieri “Metus”. Le intercettazioni hanno consentito di ricostruire i ruoli delle famiglie interne al mandamento, una delle quali rette da Michele Micalizzi, 73 anni, genero dello storico capomafia Rosario Riccobono. Fatta luce sul movente di un tentato omicidio

Redazione

12 luglio 2023 09:00

Avrebbero imposto i servizi di vigilanza in alcuni locali e le forniture di pesce e frutti di mare in diversi ristoranti tra Mondello e Sferracavallo. E’ scattato all’alba il blitz dei carabinieri che hanno eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici persone (otto in carcere e tre agli arresti domiciliari) accusate a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Nel mirino il mandamento mafioso di Tommaso Natale. Grazie alle microspie è stata fatta luce anche sul movente di un tentato omicidio di un uomo che avrebbe provato a uccidere il fratello. Una guerra fratricida ricomposta da alcune delle “più carismatiche figure del mandamento mafioso”. 

Nel corso delle indagini i carabinieri infattu sono riusciti a “ricostruire la struttura del mandamento” e delle varie famiglie che avevano contatti con le altre articolazioni palermitane di Cosa nostra. Alla guida del clan di Tommaso Natale ci sarebbe stato Michele Micalizzi, 73 anni, il genero dello storico capomafia Rosario Riccobono ucciso dai corleonesi durante la guerra di mafia negli anni ’80. Micalizzi invece è uno di quelli riusciti a sfuggire alla furia di Totò Riina. In manette è finito anche il figlio Giuseppe, 42 anni.

Le attività investigative dell’operazione denominata “Metus”, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, si sini concentrata su alcuni soggetti vicini o interni alle “famiglie” di Partanna-Mondello, Tommaso Natale e Zen-Pallavicino. Fra di loro c’è anche chi in passato è stato già condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Fondamentale l’attività di captazione svolta dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale che ha permesso, nonostante le accortezze adottate dagli indagati per sfuggire ai controlli, di “ottenere acquisizioni – si legge in una nota – di elevatissimo pregio e assoluta genuinità che hanno confermato l’operatività dell’associazione”.

Le intercettazioni hanno consentito inoltre di ricostruire diverse dinamiche sotto il profilo estorsivo da cui è emerso in alcuni casi l’intervento dei sodali per risolvere controversie tra privati che coinvolgevano le attività commerciali sottoposte al pagamento del pizzo.

Fonte:https://www.palermotoday.it/cronaca/mafia/arresti-mafia-mandamento-tommaso-natale.html