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Il pentito Greco: «La ‘ndrangheta di Cosenza imponeva la security anche in altre province della Calabria»

Secondo quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia ai pm della Dda di Catanzaro, il servizio di sicurezza veniva imposto a «tutti gli eventi organizzati nel Cosentino, ma anche in alcune località del Reggino e Catanzarese». Dito puntato contro un imprenditore, che in aula si difende

di Antonio Alizzi 13 ottobre 2023 18:48

Il servizio security imposto dalla ‘ndrangheta cosentina in tutta la provincia e anche oltre, in altri territori della Calabria. È quanto sostiene il collaboratore di giustizia Francesco Greco, le cui dichiarazioni sono contenute nei verbali resi alla Dda di Catanzaro. Nell’ultimo interrogatorio con i pm antimafia di Catanzaro, aveva fornito i dettagli di cui è a conoscenza circa i presunti rapporti illeciti tra Giuseppe Caputo e Roberto Porcaro, in merito all’agenzia di security in questione.  

Parole che Caputo, in udienza a Catanzaro, ha inteso totalmente smentire spiegando, dal suo punto di vista, quali erano i legami tra l’ex imbianchino e l’imprenditore.

«Posso riferire di tutti i dettagli – dichiara Greco – correlati all’imposizione del servizio di sicurezza a tutti gli eventi organizzati nella provincia di Cosenza, nonché sul mare da San Lucido a Praia a Mare, su tutta la costa tirrenica» e «in alcune occasioni anche in talune località del Reggino e del Catanzarese». Il collaboratore aggiunge che «mio cugino Giuseppe Caputo, responsabile per la Calabria della società denominata “XXL Security” ha progressivamente assunto il monopolio di tale servizio grazie all’intervento di tutta l’associazione e, nello specifico, di Roberto Porcaro».
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fonte:https://www.lacnews24.it/cronaca/cosenza-pentito-greco-ndrangheta-imponeva-security-da-san-lucido-a-praia_178596/