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Il PD pontino e il problema mafie. I fatti verificatisi a Formia sono di una gravità eccezionale

Se togliamo il PRC e qualche volta l’IDV, il PDCI e la SEL, il tema “mafie in provincia di Latina” o è completamente ignorato nell’ambito del centrosinistra, o, se viene affrontato di tanto in tanto, avviene con un’improvvisazione ed una genericità davvero preoccupanti. Mai un riferimento specifico, una situazione, un fatto, un nome.

Non parliamo di un solo atto di collaborazione con le forze dell’ordine e la Magistratura inquirente. Di una segnalazione, di un sospetto specifico.

Non parliamo, poi, dei sindacati dei lavoratori, eccetto la CGIL.

Per la CISL, soprattutto, il fenomeno non esiste proprio nei dibattiti e nei documenti.

Eppure è tutta l’economia pontina a soffrire per la presenza massiccia delle organizzazioni criminali, giunte ormai ad inquinare perfino pezzi della politica e delle istituzioni.

Quanto è avvenuto durante la Festa democratica del PD a Formia in questi giorni è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Abbiamo terminato in queste settimane un lavoro di screening che ha richiesto oltre un anno di impegno e la situazione che è emersa è davvero inquietante.

Dobbiamo dare atto a Sandro Bartolomeo, sindaco del PD nella passata amministrazione formiana, di essere stato l’unico in quel partito che ha mostrato una certa sensibilità al fenomeno della radicalizzazione mafiosa sul territorio.

Per il resto, dobbiamo lamentare una disattenzione generale che non poco ha contribuito a creare la situazione in cui ci troviamo.

Prima i DS e, ora, il PD, a fronte di uno scandalo dalle dimensioni dell’inchiesta “Formia Connection” – per non parlare dei precedenti di una nota discoteca- non hanno ritenuto di spendere una parola per chiedere con forza, con interrogazioni parlamentari, visite della Commissione Parlamentare Antimafia, esposti e quant’altro, di andare a fondo delle questioni, tenuto anche conto del fatto che nelle inchieste citate si è parlato anche di esponenti politici che vi sarebbero stati coinvolti.

Ora gli esponenti del PD formiano (ma gli stessi giudizi potrebbero riguardare quelli di Gaeta, di Terracina, di Latina) che fanno?

Parlano di presenza mafiosa senza nemmeno conoscere i contorni del fenomeno.

Ma essi vanno oltre:

non consentono all’avv. Mario Piccolino, in sciopero della fame per protesta proprio contro la situazione di illegalità esistente a Formia, (v. www.freevillage.it) di intervenire in un dibattito sulla legalità.

Avrebbero fatto meglio a non parlare di questo tema!!!