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Il PD: non sottovalutare il radicamento mafioso nel Lazio. Grazie a Dio, anche il PD comincia ad essere preoccupato per l’occupazione mafiosa del Lazio. Il fatto è estremamente positivo, ma il PD non deve limitarsi a fare interrogazioni e dichiarazioni, ma, al contrario, deve mobilitare tutte le strutture periferiche e fare in modo che nasca un’azione congiunta e massiccia di tutte le forze sociali e politiche democratiche. E, poi, c’è un’altra considerazione da fare: fare il solito elenco dei clan già noti, stranoti ed attenzionati non significa fare la lotta alle mafie. Non serve a nulla. Bisogna, invece, passare ad una fase nuova e costruttiva: quella dell’individuazione di tutti quei mafiosi, nelle professioni, nella politica, nelle stesse istituzioni, veri che passano per persone per bene – i famosi “colletti bianchi – ma che rappresentano le vere mafie, quelle economiche e politiche. Mettendo a conoscenza chi di dovere ai livelli centrali. Non sappiamo chi abbia fornito le informazioni ai due deputati del PD, ma esse sono incomplete perché riguardano quello che è stato già accertato. Il fatto è che il più è ancora da accertare e nei territori, fatta qualche singola eccezione, chi deve indagare NON INDAGA come dovrebbe. Si fa la lotta alle mafie ancora con un’ottica da ordine pubblico, ma di accertamenti patrimoniali non se ne parla proprio. E così NON si fa lotta alle mafie che oggi sono IMPRESA. E’ riduttivo elencare i delinquenti comuni, i mafiosi del livello militare. Quelli sono già abbastanza individuati ed attenzionati

“La questione delle infiltrazioni mafiose nella regione Lazio è un fatto molto più grave e drammatico di quanto ritenga il Ministro dell’Interno Maroni. Sebbene negli ultimi mesi siano state diverse le operazioni di successo da parte delle forze dell’ordine, siamo costretti a ricordare al Ministro che il problema è lungi dall’essere risolto ed è per questo che abbiamo presentato l’ennesima interrogazione.” E’ quanto dichiarano la vicepresidente dei parlamentari del Pd Rosa Villecco Calipari e l’onorevole Jean-Léonard Touadi.

“Il Sindacato Italiano Lavoratori Polizia (SILP- CGIL) ha da poco pubblicato una mappatura delle organizzazioni criminali presenti nella regione Lazio: nello specifico si denuncia la presenza di 24 ‘ndrine calabresi, 16 clan di Camorra, 12 famiglie di Cosa Nostra e due della Sacra Corona Unita a cui si debbono aggiungere gli ex componenti della banda della Magliana e le diverse organizzazioni straniere. Questa presenza più che radicata nel territorio laziale, ed in particolare a Roma, è aggravata ulteriormente, come ci ricordano il Governatore della Banca d’Italia Draghi e il procuratore antimafia Giancarlo Capaldo, dalla crisi economica che rende il tessuto produttivo maggiormente esposto alla concorrenza sleale della malavita fondata sulla grande liquidità a disposizione delle cosche. Crediamo quindi, concludono Villecco Calipari e Touadi, che il Governo ed in particolare il Ministro Maroni debbano dare delle risposte tempestive ed immediate se non vogliamo che il Lazio si trasformi nel supermercato dei buoni affari delle organizzazioni mafiose.

(Tratto da Agenzia Parlamentare  per l’informazione politica ed economica)