Cerca

Il PD contro la camorra: speriamo in un sussulto!

Monica Maro, 15 novembre 2008, 19:03
Dal Casertano il Pd contro la camorra Politica

“Come tutti i fenomeni umani la mafia nasce, cresce e muore”. Citando Giovanni Falcone, il ministro ombra dell’Interno del Pd Marco Minniti ha chiuso gli stati generali della legalità promossi dai Democratici a Caserta confermando l’impegno senza quartiere contro la criminalità organizzata. Gli interventi più applauditi quelli di don Luigi Merola e del magistrato Raffaele Cantoni

“Noi siamo qui per vincere la battaglia contro la camorra”, ha detto Minniti al termine di una mattinata lungo la quale a parlare si sono alternati esponenti del partito, come il ministro ombra dei giovani Pina Picierno, rappresentanti dei sindacati, delle istituzioni locali, di Confindustria, magistrati in prima linea come Raffaele Cantoni, sacerdoti in lotta contro la camorra come don Luigi Merola.

Agli stati generali, cui Walter Veltroni assente per motivi di salute all’ultimo momento ha fatto avere un messaggio di saluto, Minniti ha assicurato che “il Pd vuole mettere qui un impegno di lungo periodo, perché sappiamo che se vinciamo a Caserta, se vinciamo la lotta alla camorra, vinciamo in tutta Italia”. Il ministro ombra ha sinteticamente illustrato anche alcune delle proposte che il Pd si è impegnato a tradurre in iniziative legislative, invitando però innanzitutto la stessa politica ad un sussulto: “io sono garantista,ma deve essere chiaro che nella nostra terra di fare politica non ce l’ha detto il medico. Ci vuole un po’ di più per essere trasparenti”.

Minniti ha chiesto di “cancellare il termine emergenza nella lotta alla mafia”, e concretamente ha proposto: “ci vuole un controllo maggiore del territorio, perché non ci possono essere zone franche in cui non si capisce chi comanda. Abbiamo bisogno di un’altra capacità di intelligence e di indagini e di una rivisitazione della normativa nazionale sugli appalti”.

Ma è ancora alla politica che si è rivolto il ministro ombra Pd: “Ci vuole un gesto forte di rottura unilaterale della politica contro le infiltrazioni, e questo riguarda tutti. Noi dobbiamo essere come la moglie di Cesare: al di sopra di tutti”. Un discorso nell’ambito del quale l’esponente democratico non ha risparmiato critiche al governo: “l’operazione di mandare i militari a presidiare il centro cittadino di città come Roma, Milano è un’operazione propagandistica – ha detto Minniti- Questo governo vuol dimostrare di essere forte mandando i militari in città ma poi non ha la forza di spostare un sottosegretario molto chiacchierato: si può pensare che dirige il Cipe uno che è chiacchierato da 5 pentiti? A Caserta arriva la Folgore e Cosentino resta al Cipe, incredibile!”.

Di impegno senza quartiere contro la criminalità ha parlato anche la Picierno: “tutti devono sentire il dovere di impegnarsi, e la politica prima di tutti. Noi dobbiamo riappropriarci fisicamente e non solo degli spazi che lo Stato ha colpevolmente abbandonato. Abbiamo il dovere di indicare ai giovani una strada di fiducia alternativa a quella dei soldi facili che indica la camorra. Dobbiamo avere la forza di far camminare sulle proprie gambe l’amore per la legalità”.

I due interventi più applauditi sono stati quelli di Cantone e di don Luigi Merola. Il prete anticamorra, che ha rivelato di aver ricevuto minacce di morte dalla criminalità, ha sollecitato un impegno sempre più grande: “dobbiamo rompere le scatole ogni giorno”, confermando il suo impegno in prima linea. Il magistrato, che per anni è stato in prima linea alla lotta ai clan campani, ha suggerito otto proposte concrete che il Pd ha promesso di trasformare in proposte di legge. Le proposte di Cantone sono state quelle della creazione della stazione unica degli appalti “non a livello volontaristico e insieme alla Guardia di Finanza”; la rivisitazione della disciplina degli appalti; l’estensione della certificazione antimafia anche ai privati; la rivisitazione della legge sullo scioglimento dei consigli comunali che comprenda anche gli uffici burocratici; la modifica della legge sugli interventi patrimoniali; l’istituzione di una agenzia di gestione dei beni confiscati; la previsione di garanzie e benefici fiscali per le imprese sequestrate alla mafia e la previsione di interventi sul piano processuale in modo da non abbandonare gli imprenditori che denunciano la mafia.

“Va cambiata la marcia usata nella lotta alla camorra – ha detto Cantone- troppo spesso questa viene affrontata come fosse un problema di ordine pubblico e invece è qualcosa di diverso, ha la capacità di creare consenso, i clan sono soprattutto impresa e rapporti con le istituzioni: in questo territorio bisogna insinuarsi”.

Cantone, infine, ha chiesto un impegno privo di ogni ombra alla politica: “faccio una proposta di buon senso ai partiti. Non è mia, l’ho sentita dire a Caserta da Massimo D’Alema: i partiti non aspettino le sentenze della magistratura per non candidare i politici. Per farlo, non basta la presunzione di innocenza ci vuole la certezza della specchiatezza”.

(tratto da www.aprileonline.info)