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Il PD chiede una Sezione staccata della DIA a Latina. Bene, ma…

Se fosse più determinato, meno generico, sarebbe meglio.

Se inoltrasse la richiesta con un atto ufficiale dei suoi organi nazionali al Ministero dell’Interno relativamente all’istituzione di una sezione staccata della DIA a Latina, sarebbe più incisivo.

Dobbiamo, comunque, dare atto al PD di Latina di essere, con PRC, SEL e IDV, l’unico partito politico pontino ad aver affrontato il problema delle attività mafiose nel Basso Lazio.

Esso dovrebbe essere, però, più preciso, meno generico, denunciando quell’area grigia, soprattutto ai livelli locali, di contiguità e di collusioni fra pezzi della politica e delle istituzioni con le mafie (che fine ha fatto, ad esempio, l’inchiesta sul “ voto di scambio” della “ Formia Connection”. E’ stata archiviata? e perché? ).

Non è più ora, infatti, considerata la gravità della situazione, di convegni e documenti in cui si parla di tutto e del contrario di tutto.

Vanno segnalati fatti e situazioni specifici, insediamenti, investimenti, varianti urbanistiche sospetti.

Altrimenti si fa accademia. E non si risolveranno mai i problemi.

Vanno, poi, evidenziate anomalie, carenze, criticità dei soggetti istituzionali locali.

A cominciare delle carenze della Procura della Repubblica di Latina che fino a qualche tempo fa non ha svolto un’azione adeguata per contrastare l’avanzata delle mafie nell’economia ed anche nella politica.

Lo hanno rilevato anche i magistrati della DDA di Roma durante le inchieste sul “ caso Fondi”.

Per passare, poi, alla Guardia di Finanza il cui Comando provinciale non ha fatto sul piano delle indagini patrimoniali e sulla “provenienza” dei capitali quanto avrebbe potuto e dovuto fare.

Le operazioni antimafia che sono state fatte in provincia di Latina sono partite tutte o quasi dai corpi centrali di polizia e dalle Procure di altre parti d’Italia.

Questa è una realtà che il PD non deve ignorare.

L’istituzione di una Sezione della DIA non può essere risolutiva di ogni problema.

Ciò in quanto la DIA a Latina dovrebbe rimettere le sue informative alla Procura locale e, se questa non si attrezza con personale specializzato, non sarebbe in grado di risolvere i problemi.

Come si vede, il discorso va visto con un’ottica non unidirezionale.

Allora prima va affrontato il problema della nomina da parte del CSM di un Procuratore Capo del livello di un De Ficcky, un Piro, un Amendola.

A Latina –come a Frosinone-, ai confini con la Campania, non può operare un Procuratore Capo che non abbia esperienza, lunga esperienza, in materia antimafia.

Il PD deve capire questo una buona volta per sempre.

Poi c’è il discorso della riorganizzazione delle forze di polizia che noi stiamo facendo da anni.

La Questura va bene ed i dirigenti sono efficienti e volenterosi (va approfondito il discorso… su Fondi).

I Carabinieri sono stati ottimi sotto il comando del Col. Rotondi, ma dovrebbero aggiornare le loro tecniche investigative avendo presente che le mafie vanno affrontate non più con un’ottica da ordine pubblico ma, al contrario, sul piano economico e patrimoniale.

Sulla Guardia di Finanza locale il nostro giudizio è noto.

Quindi il PD, se veramente vuole affrontare il problema mafioso in provincia di Latina e risolverlo, deve tenere presenti tutti questi aspetti.

Noi siamo disponibili al confronto ed alla collaborazione con chiunque voglia seriamente discutere di tutto ciò.