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Il partito del cemento sta devastando il Lazio. Il “caso” di Monte San Biagio

Il più delle volte malaffare, malapolitica e criminalità si celano dietro il cemento.

E’ un dato acquisito, questo.

Dietro e con il cemento molti costruiscono le loro carriere politiche. Dietro e con il cemento si trova spesso e fa affari la criminalità organizzata. Le mafie. Tutte: quella militare, quella economica e quella politica.

Questo è il motivo per il quale la nostra Associazione sta dedicando la massima attenzione a quanto avviene nei mondi dell’edilizia e dell’urbanistica.

Abbiamo più volte trattato le vicende di molti comuni del Lazio, da Tarquinia, a Civitavecchia, a Montalto di Castro, a Gaeta, a Formia, a Itri, Sperlonga, Terracina, Latina, Sabaudia, Ventotene, Ceccano e più ne ha più ne metta.

Comuni in cui i casalesi e non solo hanno investito e stanno investendo montagne di quattrini.

Spesso con la complicità di uomini della politica e delle istituzioni.

Non vogliamo apparire impietosi scendendo nello specifico.

Ripeteremmo cose dette e ridette.

Quello che ci inquieta maggiormente, però, sono due cose:

1) il silenzio della gente, anche di quella cosiddetta “perbene”, che fa finta, come al solito, di non vedere e di non sentire. Questo fatto è di una gravità eccezionale perché rivela che la cultura mafiogena fa proseliti anche in quelle aree che dovrebbero essere indenni da ogni attacco del genere;

2) che l’opera di prevenzione e di repressione di chi è preposto alla tutela dell’interesse pubblico è nulla o, quanto meno, inadeguata.

Prendiamo uno dei tanti casi che scottano: Monte San Biagio, in provincia di Latina.

Un paese collinare fra i più belli, dove, come giustamente sottolinea di recente la minoranza consiliare “l’intero centro storico al 90% è stato completamente modificato nel corso di questi anni, soprattutto alla luce delle autorizzazioni rilasciate negli ultimi 6-7 anni, dove la straordinaria manutenzione sulla carta è divenuta nella realtà ristrutturazione edilizia e per l’intero centro storico ristrutturazione urbanistica”.

Quello di Monte San Biagio è fra i territori della provincia di Latina più colpiti da sentenze di condanne per abusivismo edilizio e da ordinanze di abbattimento quasi tutte rimaste inapplicate, nel disinteresse generale di quanti dovrebbero imporre la loro esecuzione mandando a processo gli amministratori pubblici inadempienti. In provincia di Latina è successo di tutto. Ora speriamo che con la “nuova” Procura delle Repubblica le cose cambino in meglio.

Non parliamo di Ventotene, isola su cui sono state individuate attività di soggetti sospettati di appartenere alla camorra e dove, pur trattandosi di territorio sottoposto a vincoli, si costruisce perfino nelle grotte, con grave pericolo per la sua stabilità.

Potremmo continuare all’infinito.

Preferiamo fermarci qua.

Per il momento.

Non possiamo terminare, però, senza ringraziare i PM della Procura di Latina Drr. D’Elia, Miliano, Falcione, Monaco e qualche altro, i quali, dalle notizie che ci giungono, hanno intrapreso una dura battaglia contro il malcostume e le illegalità dilaganti nella terra pontina.

Lo stesso ringraziamento ci sentiamo di rivolgere al Dr. Amendola ed ai suoi più stretti collaboratori della Procura di Civitavecchia.

Magistrati seri, che fanno il loro dovere, senza tentennamenti e fino in fondo.

Magistrati che onorano il buon nome della Magistratura e delle Istituzioni.

Grazie a Dio, non dappertutto è marcio.