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Il nostro continuo rinnovamento

Un’Associazione antimafia seria – quale noi abbiamo voluto essere sin dalla nostra nascita, quindici anni fa – ha bisogno sempre di più di una classe dirigente di alto profilo, di una classe dirigente in grado di autoselezionarsi ininterrottamente, sul campo, nell’azione.
Abbiamo bisogno di persone “combattenti” e non di parolai che perseguano eventualmente altri fini, economici, politici e così via.
Si commette un errore imperdonabile se si continua a raffigurare i capi delle mafie nelle persone dei vari Riina, Provenzano, Schiavone ed altra gente del genere, analfabeti o semianalfabeti, criminali di bassa lega, manovalanza sanguinaria di un’organizzazione che ha altri capi, di ben altra statura.
Menti criminali ma raffinatissime che si annidano nei centri di potere più importanti della struttura politica, istituzionale, economica e sociale del Paese e del mondo intero.
Gente con la quale non si può scherzare e che per batterla c’è bisogno di persone di pari se non superiore spessore.
La nostra ansia di continuo rinnovamento nasce proprio da questa considerazione.
Non si può combattere un esercito potente e dotato delle armi più moderne con un pugno di soldati armati solo di pugnale.
Non possiamo certamente pretendere da tutti i nostri iscritti ed aderenti lo stesso impegno, la stessa qualità di prestazioni, lo stesso modo di rappresentare l’Associazione sui rispettivi territori.
Ognuno dà quello che può dare, a seconda delle proprie capacità e delle condizioni ambientali in cui vive ed opera.
Ma a tutti abbiamo sempre chiesto e chiediamo di essere “sentinelle” sui propri territori e nei propri ambienti.
“Sentinelle” significa osservare, guardare, stare sempre con le orecchie aperte e segnalare.
Segnalare anche la cosa apparentemente più insignificante che, vista in un quadro generale, può rappresentare un tassello in un contesto importante.
Un qualcosa che serva ad aprire una pista investigativa che potrebbe portare lontano, molto lontano.
Bisogna essere consapevoli della potenza delle mafie.
E’ necessario sapere che esse sono allocate nei grandi centri di potere.
Cercare di sapere CHI e DOVE sono i mafiosi, evitando, così, di ripetere le infauste gesta di un generale che va alla guerra senza un piano di battaglia e senza sapere chi è il nemico e dove esso è posizionato. Quel generale è destinato a perdere la battaglia e, con questa, anche la guerra.
Noi portiamo un nome impegnativo e non possiamo né dobbiamo portare disonore alla sua memoria.
Come, pure, abbiamo scelto, proprio per dare maggiore risalto e significato al nostro essere, di eleggere come nostro Presidente onorario un altro grande Magistrato, Antonio Esposito.
Due grandi Magistrati, Caponnetto ed Esposito, uno morto ed uno vivo ed in piena attività.
Due Persone che hanno costruito la loro notorietà sulla base di un impegno eccezionale profuso nella lotta in favore della Giustizia e dello Stato di diritto.
Il nostro biglietto da visita e, al contempo, la raffigurazione del nostro dna.
Una raffigurazione resa ancor più forte e nitida dall’elezione a responsabili di settori importantissimi della nostra Associazione – quello Legale e l’altro della Stampa –
di altre due figure di livello nazionale quali sono il Prof. Avv. Alfredo Galasso e la Dott. ssa Rita Pennarola.
Un team di nomi di altissimo profilo che ci obbliga a perfezionare senza interruzioni il nostro modo di pensare e di agire al pari di un’autovettura di alti pregio e prestazioni che abbisogna di continue messe a punto.
E’ il motivo, questo, che ci induce ad un processo di continuo rinnovamento della classe dirigente, di prova e riprova, di cambia e ricambia, alla ricerca sempre del meglio che non è di certo l’ottimo che rimane ancora una meta lontana.
Abbiamo acquisito una dimensione nazionale e tantissime sono da parte di molti le attese nei nostri confronti.
Molti ci combattono perché siamo rimasti sordi a tutte le sirene politiche, ma, al contempo, moltissimi ci apprezzano, ci vogliono bene e ci chiedono collaborazione.
Collaborazione che non dobbiamo e possiamo negare per non venir meno all’impegno assunto con i nostri cuori e le nostre menti al momento dell’adesione all’Associazione Caponnetto, un sodalizio “alto” ed “altro” che basa la sua attività non sulle parole, ma, al contrario, sull’azione, sul fare, sull’indagine e sulla denuncia, in leale, piena
collaborazione con le parti sane delle istituzioni, la Magistratura in prima fila.
Ecco perché il processo di rinnovamento al nostro interno non ha mai termine.
C’è chi corre a 100 chilometri all’ora e chi non ha la forza di correre nemmeno a 20.
Noi ci stiamo sforzando, con i nostri continui cambiamenti e le tante messe a punto, di fare in modo da far correre tutti a 70.
Dobbiamo riuscirci assolutamente se vogliamo essere sempre più seri e significativi.
Ed apprezzati ed amati dall’Italia degli onesti!!!