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Il ministro dell’Interno ci ricasca e annuncia in anticipo due retate

Lo dicono a Napoli ma dicono anche un’altra cosa che da’ maggiore senso e maggiore plasticità  al giudizio ,ma che noi non vogliamo riportare per non essere ed apparire volgari.

Sta di fatto che della lotta alla mafia non interessa a nessuno,anche a quelli che ne parlano solo per apparire e darsi una patente di verginità e di pulizia per  fini esclusivamente di carattere propagandistico ed elettorale.

E’,questa,una triste realtà  che mette a nudo tutta la fragilità di un Paese che è tale solo sulla carta ma che è  ancora tutto da costruire.

E’ trascorso un secolo e mezzo  ed ancora dobbiamo fare quello che  auspicava Massimo D’Azeglio quando disse che ……..fatta l’italia bisogna fare gli italiani.

La tela di Penelope che di giorno magistratura antimafia  e forze dell’ordine tessono e che di notte i politici disfanno…………..

Il ministro dell’Interno ci ricasca e annuncia in anticipo due retate

 

Il Fatto Quotidiano, venerdì 7 giugno 2019

Il ministro dell’Interno ci ricasca e annuncia in anticipo due retate

DAVIDE MILOSA

Ci risiamo, il vicepremier Matteo Salvini non riesce a frenare il suo istinto e la sua comunicazione. E così rieccolo ad annunciare – tramite una nota del suo ufficio stampa al Viminale – l’arresto di undici spacciatori che operavano a Varedo nella provincia di Monza e Brianza e di altri dieci cinesi per rissa a Prato, comune toscano dove il vicepremier ieri sera ha tenuto il comizio conclusivo per il ballottaggio. Peccato che l’ann uncio sia stato incauto visto che gli arresti erano ancora in corso. Particolare fatto notare dai due procuratori della Repubblica. Insomma un day after incandescente dopo i dossier del Viminale sui magistrati che bocciano i provvedimenti su sicurezza e immigrazione. Tanto che la presidente della Corte di Appello di Firenze, Margherita Cassano, ha parlato di “linciaggio morale” prendendo le difese di Luciana Breggia, presidente della sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale di Firenze, “colpevole”di non aver accolto un ricorso del Viminale.

SALVINI TIRA DRITTO. To rniamo all’annuncio del ministro che pare non badare agli equilibri delle inchieste, preoccupato solo di preparare il terreno politico rispetto alle elezioni di Prato. Così Salvini ha anticipato gli arresti per una rissa tra bande cinesi. Con una nota trasmessa stamattina alle 9 e 51 alle agenzie di stampa: “Si erano fronteggiati a Prato con coltelli e pistole per il controllo della prostituzione: dieci cinesi, tra cui sei clandestini, sono stati arrestati. Grazie ai carabinieri. Nessuna tolleranza per i delinquenti: per loro la pacchia è finita!”. Il procuratore Giuseppe Nicolosi si è detto molto “irritato”. Anche perché, è stato spiegato in Procura, “al momento sono solo tre, le misure cautelari eseguite nei confronti di 10 cittadini cinesi”. Dalla Toscana alla Lombardia. “Beccati undici pregiudicati stranieri, quasi tutti irregolari, per tentato omicidio, spaccio, detenzione e porto abusivo di armi. Scatenavano la guerra per il controllo della droga a Varedo: nessuna pietà per i venditori di morte. Grazie ai carabinieri! Pene esemplari ed espulsioni!”. Eccolo il messaggio. Peccato, però, che l’operazione non fosse conclusa. E così all’incauto annuncio del ministro ha replicato il procuratore di Monza, Luisa Zanetti, magistrato tosto e con decenni di esperienza sulle spalle. “L’operazione – ha spiegato il magistrato – è tutt’ora in corso, l’anticipata pubblicazione della notizia espone a rischio il buon esito della stessa, a tempo debito verranno fornite le informazioni del cas o”. La nota di Salvini è delle 10 di mattina, la risposta della Zanetti è delle 17.55 sempre di ieri. Una risposta non di poco conto, arrivata da un procuratore della Repubblica nei giorni in cui il ministero dell’Interno ha dato il via a dossieraggi su quei magistrati che bocciano le sue disposizioni in tema di sicurezza e immigrazione. Insomma la storia si ripete. È infatti l’8 dicembre scorso quando Matteo Salvini alle 8.57 twitta: “Qu a ra n ta n ov e mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni, sono stati arrestati poche ore fa dai carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla Polizia. Grazie alle Forze dell’Ordine! La giornata comincia bene!”.

ANNUNCIO INCAUTO soprat – tutto per l’inchiesta torinese, tanto che l’allora procuratore Armando Spataro rispose in modo diretto al vicepremier: “Ci si augura che, per il futuro, il ministro eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso”. Aggiungerà Spataro: “Coloro nei cui confronti il provvedimento è stato eseguito non sono 15 e le ricerche di coloro che non sono stati arrestati è ancora in corso”. A differenza di ieri, a dicembre Salvini replicò quasi subito a Spataro: “È inaccettabile dire che il ministro dell’Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il procuratore capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato”. La vicenda finì sul tavolo del Csm che ha archiviato il caso assolvendo Salvini che ieri ci è ricascato con due annunci che hanno messo a rischio gli arresti.