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Il lavoro nero nel sud pontino. Un invito al nuovo Comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia.

Badanti, colf, camerieri, bagnini, baristi.

Il sud pontino e Gaeta in particolare si confermano terra di sfruttamento se non di vero e proprio schiavismo.

Con propaggini nei territori di Fondi-Terracina dove lo sfruttamento assume altre dimensioni, il lavoro cosiddetto nero nei campi, dietro al quale potrebbero esserci vere e proprie organizzazioni criminali.

Ma è sulle badanti ed alle colf in particolare che stiamo concentrando da tempo la nostra attenzione perché sospettiamo che ci siano anche qua se non proprio delle organizzazioni quanto meno dei soggetti criminali che organizzano il traffico di queste donne sventurate che provengono quasi tutte dai paesi dell’est europeo.

Un muro di omertà ci ha purtroppo impedito finora di trovare dei riscontri ai nostri sospetti.

Un muro di omertà che prova la fondatezza di quanto sospettiamo.

Donne rumene, polacche, ucraine, relegate in casa ad assistere persone anziane, con paghe di 600-700 euro al mese quasi 24 ore su 24, senza alcuna copertura contributiva.

Un furto vero e proprio, oltre che alle persone, soprattutto allo Stato che non può e non deve essere più tollerato, soprattutto in un periodo critico del nostro Paese in cui si sta rischiando che l’INPS non abbia più i soldi per pagare i cosiddetti ammortizzatori sociali

Facciamo appello, pertanto, al nuovo Comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia perché promuova un’indagine approfondita soprattutto sui territori di Gaeta e di Formia per scovare e perseguire tutte quelle sacche di evasione contributiva che si nascondono dietro questo vergognoso sfruttamento.