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Il grido disperato di Luigi Coppola, TESTIMONE DI GIUSTIZIA: non ce la faccio più. Ridotto con la mia famiglia a mendicare un pezzo di pane

“Mi ritrovo a mendicare per un pezzo di pane per moglie e figlie oltre a dover vivere in una baracca di abitazione offertaci, tra l’altro pericolante, da lunedì 15 settembre senza luce poiché la fattura non e stata pagata”, ma “lo Stato se ne frega”. Questa l’ultima, tragica, denuncia di Luigi CoppolaCCCoppolaCoppola, commerciante che nel 2001 fece scoprire un giro di usura nel napoletano e che da allora, come testimone di giustizia, si trova a vivere in condizioni di grave precarietà economica, “sotto la soglia di povertà”, come spiega lui stesso Coppola.

CLuiCoppoppola ha inviato una nuova lettera a presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Sottosegretario Graziano Delrio, appellandosi al governo: “E’ vergognoso – scrive – che non sia in grado di dare il minimo e dovuto sostegno a una persona che, a seguito di una scelta coraggiosa, ha distrutto il passato, il presente e di sicuro non avrà un futuro”.

LuiCoppola conclude: “Pensate che io debba avere ancora pazienza? Volete restare ancora in silenzio? Oppure intendete fare qualcosa affinchè si interrompa questa vergogna?”.