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Il Governo dopo un anno ancora non scioglie il Comune di Fondi per condizionamenti mafiosi. Vergogna!

Il governo non scioglie Fondi, l’Idv protesta
A ormai nove mesi dalla richiesta di scioglimento dal prefetto di Latina Bruno Frattasi, il governo non ha ancora sciolto il Comune di Fondi. Eppure, nemmeno venti giorni fa, 17 arresti hanno confermato la profonda infiltrazione di camorra e ‘ndrangheta nelle strutture municipali. L’Idv interrompe la conferenza stampa della Gelmini, Palazzo Chigi assicura che la questione sarà trattata nel prossimo Cdm

Esiste, ignorato dal governo che finge di non accorgersene, il problema del comune di Fondi, nel basso Lazio, in provincia di Latina. Ha a che fare con la qualità della democrazia, l’eticità delle istituzioni, la chiarezza di confini che non devono essere oltrepassati.

Perché se è vero che la mafia è, quasi per definizione, un tipo di criminalità maligna come un cancro perché infetta e si confonde con le autorità si dovrebbe, anzi si deve, arrivare a prendere drastiche contromisure quando la cura non lascia alternativa. E’ il caso appunto, del comune di Fondi.

Nove mesi fa, nell’ottobre del 2008, il prefetto di Latina Bruno Frattasi ha chiesto lo scioglimento del Comune. Motivazioni: infiltrazioni, a livelli insostenibili, della camorra e della ‘ndrangheta nel Consiglio comunale e nelle strutture amministrative. A sostegno della richiesta, ha scritto una relazione di cinquecento pagine.

Nel febbraio scorso il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha accettato la richiesta trasmettendola al Consiglio dei ministri, a cui spetta la decisione finale. Eppure, a oggi, scioglimento non c’è stato. Il Consiglio di oggi ha rinviato la questione alla prossima seduta.

In prima fila nella battaglia per lo scioglimento del comune di Fondi, c’è l’Italia dei valori. Il senatore Stefano Pedica, in particolare, ha preso a cuore il caso. In un’interrogazione di un mese fa, ha denunciato l’esplosione, nel corso di una manifestazione di protesta proprio nella cittadina laziale, dell’automobile di un carabiniere che si trovava in quel momento al sit – in.

Oggi Pedica ha interrotto la conferenza stampa, a Palazzo Chigi, del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini proprio per protestare contro l’ennesimo rinvio. Ha occupato la sala stampa per quattro ore, poi l’ha abbandonata promettendo: “I cittadini onesti di Fondi stiano tranquilli. Al prossimo Cdm sarò di nuovo in prima fila a chiedere conto. Vengo tacciato di squadrismo e la stessa ministra Gelmini mi ha accusato di non essere democratico. Io mi chiedo se sia più democratico protestare o tenere in piedi un comune amministrato da mafiosi. La lotta alla criminalità organizzata per me non ha colore politico, evidentemente per il nostro governo sì”. A Fondi la maggioranza in Consiglio comunale è targata Popolo della libertà. A cui si aggiunge l’Udc.

Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, ha attaccato: “La situazione di Fondi è gravissima, segnata da un immobilismo che mette a rischio la sicurezza dei cittadini: il 6 luglio sono state arrestate 17 persone, tra le quali molti esponenti dell’amministrazione municipale, e il Prefetto ha chiesto, in più occasioni e nelle sedi preposte, l’immediato scioglimento del Comune”. Fra gli arrestati figurano i boss Venanzio e Carmelo Giovanni Tripodo, l’ex assessore ai Lavori pubblici Riccardo Izzi, il comandante della polizia municipale Dario Leoni, il suo vice Pietro Munno, nonché il dirigente del settore bilancio e finanze del comune Tommasina Biondino e quello dei Lavori pubblici Gianfranco Mariorenzi.

Sulla stessa linea dell’Idv è il Pd con la capogruppo in Commissione Antimafia Laura Garavini: “Da oggi sappiamo ufficialmente che le parole del Governo dette nell’aula della Camera, anche quando sono molto impegnative, non valgono nulla”. La Garavini fa riferimento all’impegno preso dal governo il 16 luglio scorso, la promessa a risolvere la questione nel primo Cdm utile. Impegno disatteso,

Pedica, tuttavia, si è beccato i rimbrotti del Pdl. Prima Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera” Con l’irruzione di un manipolo di squadristi nella sala stampa di Palazzo Chigi, dove si stava svolgendo la conferenza del Ministro Gelmini, l’Idv conferma, qualora fosse ancora necessario, la sua reale natura”. Gabriella Carlucci: “L’Italia dei valori si pone sempre più come una forza eversiva al di fuori delle regole democratiche che disciplinano la vita politica del nostro Paese”. Solo per citarne un paio.

Non che si vogliano indossare i panni dei legali d’ufficio dell’Italia dei valori e dei suoi rappresentanti. Ma non si può fare a meno di riflettere sul senso comune del Pdl e dei suoi parlamentari, che giudicano più eversivo e squadristico interrompere una conferenza stampa che tenere in piedi un’amministrazione collusa con la criminalità organizzata.

Andrea Scarchilli
(Tratto da www.aprileonline.info)