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Il Giudice Antonio Esposito in conversazioni nè pubbliche né private NON HA MAI espresso valutazioni e giudizi su persone coinvolte in procedimenti giudiziari. Non riteniamo, pertanto, accettabile la versione di quanti sostengono il contrario con l’intento evidente di diffamarlo.

Giudice Esposito: mai
espressioni “ad personam”
Da giornalisti professionisti di lunga
esperienza, che da tempo svolgono in volontariato l’attività di
segretario organizzativo della Associazione Antimafia Antonino
Caponnetto e di responsabile dell’ufficio stampa, intendiamo
ribadire che il presidente onorario della Caponnetto, Antonio
Esposito, nelle decine di convegni e dopo-convegni organizzati
dall’Associazione ai quali ha preso parte (Roma, Napoli, Formia,
Terracina, Sorrento, per citare solo quelli degli ultimi mesi), non
ha mai pronunciato frasi contenenti pareri o giudizi “ad personam”,
né nei confronti di Silvio Berlusconi né nei confronti di chiunque
altro. Le sue argomentazioni, tanto in pubblico quanto nel privato –
per chi, come noi, coltiva con lui sentimenti di autentica amicizia –
non hanno mai avuto nulla a che vedere con “sentenze anticipate via
cena”, come invece si afferma, da ultimo, nell’articolo pubblicato
questa mattina da Il Giornale.
Nel pezzo si fa riferimento appunto ad
una cena del 2011 cui prese parte come ospite il giudice Esposito e
nella quale – secondo quanto riporta Stefano Zurlo – il
magistrato si sarebbe lasciato andare ad espressioni volgari nei
confronti dell’ex premier Berlusconi, in qualche modo “anticipatrici”
di quella che due anni dopo sarebbe stata la sentenza di condanna in
Cassazione.
Premesso che non abbiamo mai sentito il
giudice esprimersi con un simile fraseggio, sembrerebbe a chiunque
quanto meno assurdo e illogico che il giudice si potesse abbandonare
a simili espressioni in presenza di sconosciuti, cosa mai accaduta in
presenza di amici come noi.

Nessuna “sentenza anticipata”,
perciò: per quanto ci risulta da una lunga conoscenza e
frequentazione, l’unica presa di posizione “preventiva” che si
può attribuire all’alto magistrato è solo quella di una lotta senza
quartiere alle organizzazioni mafiose, testimoniata del resto da
decine di esemplari sentenze a sua firma.