IL FOCUS DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA PRESIEDUTA DA MORRA SUI COMUNI SCIOLTI PER MAFIA NEL NAPOLETANO. ASCOLTATI I RESPONSABILI DELLE ISTITUZIONI,I COMMISSARI ED I GIORNALISTI.UN’INTERA PROVINCIA AL VAGLIO PER COMBATTERE LA CAMORRA CHE LA OCCUPA.
Anche la commissione Antimafia «indaga» su Castellammare di Stabia
13 Agosto 2021
La Commissione d’accesso al Comune stabiese valuta la possibilità di chiedere il prolungamento dell’incarico
La Commissione Parlamentare antimafia nelle scorse settimane ha tenuto alcune audizioni presso la prefettura di Napoli per un focus sui rapporti tra camorra e politica in provincia di Napoli. Il presidente Nicola Morra e gli altri componenti della missione hanno ascoltato il prefetto di Napoli Marco Valentini, il questore Alessandro Giuliano, il comandante provinciale dei Carabinieri, Giuseppe La Gala, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Gabriele Failla e il capo centro DIA di Napoli, Claudio De Salvo. Auditi inoltre il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Giovanni Melillo e il presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo.
La Commissione ha incontrato anche i commissari straordinari dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose nella provincia di Napoli. Per il comune di Arzano ascoltate Gabriella D’orso, Rosa Valentino e Maria Pia De Rosa. Per Sant’Antimo c’era Maura Nicolina Perrotta, Simonetta Calcaterra e Salvatore Carli. Infine per il Comune di Marano di Napoli Gerardina Basilicata, Giuseppe Garramone e Valentino Antonietti.
La Commissione Parlamentare antimafia, inoltre, ha voluto ascoltare pure i giornalisti d’inchiesta che si sono occupati delle gestioni commissariali e delle infiltrazioni criminali nelle amministrazioni pubbliche e negli organi elettivi. Al Palazzo di Governo quindi sono giunti Domenico Cacciapuoti; Vincenzo Iurillo de Il Fatto Quotidiano; Domenico Rubio, giornalista di Arzano di Cronache della Campania; Giuseppe Bianco, giornalista di Casavatore de Il Roma; Ferdinando Bocchetti, giornalista di Marano de Il Mattino e Arnaldo Capezzuto de La domenica settimanale.
Le deposizioni prodotte in Commissione antimafia potrebbero essere trasmesse anche alla Commissione d’accesso al Comune stabiese
Secondo quanto appreso da Stylo24, una lunga deposizione è stata resa su Castellammare di Stabia, dove nei mesi scorsi è stata inviata una commissione d’accesso per indagare su eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata che il sindaco Gaetano Cimmino, di centrodestra, smentisce categoricamente. Nella cittadina stabiese, da diversi mesi, però, si registrano anche fibrillazioni politiche relative al ruolo di presidente del Consiglio comunale che è stato dato a Emanuele D’Apice, figlio di un ex politico di Pompei condannato per reati associativi. Notizia riportata, in esclusiva, proprio da Iurillo, sulle pagine del giornale diretto da Marco Travaglio. Ed è stato proprio il giornalista della penisola sorrentina a soffermarsi, in particolare, prima che per la delicatezza dei temi trattati imponesse la segretazione dell’audizione, sui rapporti malati tra politica, imprese e camorra nella città delle acque anche alla luce di alcune recenti inchieste della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano.
Non è escluso che le deposizioni prodotte in Commissione antimafia possano essere trasmesse anche alla Commissione d’accesso al Comune stabiese per accertare eventuali legami che possano essere sfuggiti al controllo dell’organo prefettizio che, da quanto trapela, sarebbe a un passo dal chiedere una proroga dell’incarico, in scadenza al 24 agosto, per altri tre mesi, al prefetto Marco Valentini.
Fonte:https://www.stylo24.it/commissione-antimafia-castellammare-di-stabia/