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Il ddl del processo breve: fino al 40% dei processi penali a rischio estinzione

Processo breve, l’impatto da Torino a Palermo

Una forbice compresa tra il 10% e il 40% del totale: a tanto, come già reso noto nelle scorse settimane, ammontano i processi penali che rischiano l’estinzione per l’effetto del ddl sul processo breve. Il Csm, che aveva fornito queste stime subito dopo aver sentito in audizione i vertici dei 9 uffici giudiziari più importanti d’Italia, nel parere che verrà discusso lunedì in plenum presenta i numeri sull’impatto della riforma ufficio per ufficio

A Bari, risultano pendenti in primo grado 4.478 procedimenti, con almeno una imputazione per reati puniti con pena inferiore a 10 anni, di cui 200 pendenti davanti al tribunale collegiale, e 4.278 davanti al giudice monocratico.
In totale sono 700 i procedimenti che riguardano esclusi dal ddl. Su un totale di 689 procedimenti pendenti in giudizio da oltre 2 anni, 113 riguardano casi di particolare rilevanza o allarme sociale: tra questi, omicidi colposi da colpa medica e reati in materia di edilizia e ambiente.

A Bologna, sono 2.163 i processi pendenti al dibattimento con almeno un’imputazione riguardante reati puniti con pena inferiore a 10 anni e non esclusi dal ddl: di questi 761 pendono da oltre 2 anni dalla data di richiesta di rinvio a giudizio. Dei 33.811 procedimenti pendenti all’ufficio Gip/Gup, 28.857 comprendono almeno un’imputazione per cui è possibile applicare le nuove norme, e 11.628 sono i processi con data di richiesta di rinvio a giudizio formulata da due anni. Tra i processi più importanti che rischiano l’estinzione, quello per lo scoppio di una palazzina con numerose vittime, 13 imputati e 41 persone offese.

A Milano, poi, è stato rilevato che poco meno del 45% dei processi aventi ad oggetto reati ‘ostativi’ all’estinzione del processo, riguarda reati in materia di immigrazione (940 sul totale di 2.128). Fra i processi più rilevanti a rischio sono stati segnalati il processo Parmalat banche, con circa 40mila parti civili costituite, quello per la scalata Antonveneta, e il procedimento per i fatti avvenuti all’ospedale Santa Rita, e il processo Mills.

Allarmanti anche i dati forniti dalla Procura e dal Tribunale di Roma: per l’ufficio gip/gup il numero dei processi soggetti a estinzione è pari al 45,5% (1.691 su un totale di 3.716), per il dibattimento collegiale e monocratico, la percentuale sale al 70,07% (9.231 su un totale di 13.174), per il giudice di pace si arriva al 90,99%. A rischio il processo Lady Asl, e due processi per reati contro la Pa (‘sanità e calciopoli’).

A Torino, su un totale di processi penali pendenti in primo grado corrispondenti a 6.758 capi di imputazione, 1.534 (22,7%) sono esclusi dall’estinzione. Trentaquattro i processi di rilievo che potrebbero finire nel nulla: tra questi, quello sui lavori olimpici, e quello sull’appalto dei lavori di rifacimento dell’aeroporto Pertini.

A Venezia, oltre il 60% di tutti i processi penali pendenti in primo grado è a rischio estinzione per il decorso termine di due anni.

Gli uffici giudiziari di Napoli, inoltre, segnalano 70.634 processi pendenti in primo grado per imputazioni con pena inferiore a 10 anni: 7.096 sono i processi per reati esclusi dal ddl. Presso il tribunale partenopeo non risultano ancora annotati i dati relativi a 9.834 schede nel casellario giudiziale e, nelle sedi distaccate, quelli relativi a circa 400 schede. Quelle giacenti alla Corte d’appello sono circa 5mila.
Tra i processi più importanti che potrebbero finire nel nulla, quello per naufragio colposo avvenuto a seguito di una collisione al largo di Ischia nel 2005, che causò la morte di tre marinai, il procedimento a carico di Alfredo Romeo e quello aperto nei confronti del Governatore della Campania Antonio Bassolino sulla gestione abusiva dei rifiuti, oltre al processo per lottizzazione abusiva a carico di soggetti legati da parentela con appartenenti al clan dei casalesi, e quello per traffico di rifiuti ferrosi, per il quale è anche stato disposto il sequestro di aziende, nonché tutti i processi per colpa medica.

A Palermo, il numero di processi pendenti in primo grado per reati puniti con meno di 10 anni di carcere è pari a 8.149, su un totale di 8.700 procedimenti pendenti (93,66%).
Tra questi, 949 riguardano reati esclusi dalle nuove norme. Il totale dei processi a rischio estinzione è pari a 7.200. Ben 99 i processi di rilievo che cadrebbero nel vuoto se il ddl venisse approvato.

I vertici degli uffici di Reggio Calabria, sentiti al Csm, hanno invece parlato di una percentuale pari al 19,5% di processi pendenti in dibattimento che sarebbe soggetta a estinzione, percentuale che aumenta al 28% se si considerano solo i processi collegiali. A rischio un processo per abuso d’ufficio, falso e truffa commessi dai componenti di una commissione di lavori pubblici ai danni del Comune di Reggio, nonché procedimenti per indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, per truffa e falso ai danni dell’Inps, e per condotte omissive da parte di amministratori pubblici in relazione alla messa in sicurezza di una discarica.

(Tratto da AprileOnline)