IL CONVEGNO DELLA CAPONNETTO A SPERLONGA.
LUCI ED OMBRE DI FRONTE AD UNA SITUAZIONE SEMPRE PIU’ INQUIETANTE
L’incontro pubblico di giovedì 7 luglio a Sperlonga, “Il Predominio della criminalità organizzata nel basso Lazio – Nuove strategie di contrasto”, ha riscosso grande interesse ed una notevole partecipazione di pubblico, che ha gremito la sala del Cinema Augusto, dove hanno preso la parola le personalità di assoluto rispetto e competenza che erano previste al tavolo dei relatori. L’ampia partecipazione di pubblico non può che confortarci e dimostra quanto sia alto l’interesse e la sensibilità dei cittadini al tema della lotta alla criminalità organizzata, proposto dall’Associazione.
Ma piuttosto che soffermarci sul successo del convegno e sulla lucida competenza dimostrata dai relatori, a noi Associazione pare necessario cercare di sintetizzare quelle che possono essere le sensazioni concrete che i loro interventi e quelli del pubblico presente hanno lasciato ai cittadini tutti e ai professionisti del settore. Sensazioni che purtroppo non appaiono assolutamente confortanti e tranquillizzanti, anzi!
Tutte le analisi e le relazioni dei partecipanti hanno sottolineato come la posizione del territorio, ai confini della Campania e a metà strada tra Napoli e Roma, insieme alle procedure del confino giudiziario applicato dagli anni 60-70 ai boss della n’drangheta, della mafia e della camorra, abbiano consentito a queste realtà criminali di mettere da tempo radici sul territorio e di organizzarsi allo scopo di infiltrare il tessuto finanziario, imprenditoriale e politico della zona. Particolarmente interessante su questo punto l’espressione del questore di Latina: “E’ sbagliatissimo parlare di sola camorra. In questa provincia non ci facciamo mancare nulla!”.
Questa presa d’atto ci pare una svolta epocale rispetto ad appena qualche anno fa, quando prefetti, rappresentanti delle forze dell’ordine e potenti esponenti della classe politica sminuivano o addirittura negavano sia la presenza che la pericolosità di questo fenomeno altamente corruttivo. Ci può essere corruzione senza mafia, ma non c’è mafia senza corruzione!
Ciò purtroppo non può però soddisfarci più di tanto, anche se per anni si è cercato di far apparire le denunce della nostra Associazione come quelle di “una voce che grida nel deserto”! Quello che invece ci preoccupa veramente è che non vediamo assolutamente in atto significative strategie di contrasto. Siamo in terribile ritardo e (trattativa stato-mafia o no, servizi deviati o no) ancora non ci si preoccupa assolutamente di contrastare il fenomeno corruttivo. La politica locale è stata, seppure specificatamente invitata, la grande assente al convegno. Eppure il territorio di Fondi e di Sperlonga è da circa vent’anni feudo incontrastato di personaggi politici che fanno il bello ed il cattivo tempo su ogni singola zolla della zona. E la relazione di Mario Giarrusso della Commissione Parlamentare Antimafia, presente all’incontro come relatore, non ci fa presagire per l’immediato futuro nulla di buono neanche a livello centrale, per quelli che sono gli argomenti al momento sul tavolo della Commissione a Roma.
Bisogna tristemente prendere atto che in realtà l’unica efficace strategia di contrasto che oggi si vede all’opera è quella messa in atto da potenti che, piuttosto che confrontarsi concretamente con l’opinione pubblica sui problemi reali (che ci sono), attaccano e denunciano per diffamazione i pochi giornalisti coraggiosi che rilevano semplicemente gli aspetti reconditi, e a volte davvero inqualificabili, della vita politica e amministrativa, chiedendo esorbitanti risarcimenti!
La carenza che si riscontra nelle strategie di contrasto è addirittura allarmante se si considera quanto invece chiaramente emerso da più interventi del pubblico partecipante all’incontro di Sperlonga, che non vede assolutamente una risposta adeguata da parte della Procura e dello Stato: la Procura di Latina pare non prendere in considerazione le innumerevoli denunce presentate e non dà ad esse efficace seguito. Anch’essa tra l’altro, benchè ovviamente invitata, non ha partecipato all’incontro, e la sua assenza appare ancora più stridente, perché potrebbe essere letta come una sorta di disinteresse da parte della magistratura locale inquirente al problema della criminalità mafiosa (ciò che, appunto, i PM Curcio e De Martino misero in evidenza nella loro nota di osservazione all’inchiesta “Damasco” su Fondi). E nel territorio non si fanno indagini adeguate, anche quando alcuni dei fatti denunciati non necessitano onestamente di un particolare acume investigativo. I tempi lunghi della giustizia, i tempi di prescrizione, la derubricazione dei reati a casi isolati senza mai perseguire una evidente visione associativa, mafiosa e non, completano il quadro, rendendolo per i cittadini davvero desolante ed inaccettabile!
Per questi motivi la proposta fatta dal Questore di Latina, mirata soprattutto ad incoraggiare i cittadini a mostrare maggiore coraggio civile nella denuncia (cosa invero sempre più auspicabile e apprezzabile), ha destato invero profondo sconcerto in alcuni di essi che denunciano con forza in tutte le sedi da oltre un decennio il malaffare imperante nel territorio di Fondi e di Sperlonga! Sconcerto che diviene profondo malessere di fronte alla mancata osservanza da parte dei Prefetti degli obblighi ad essi attribuiti dalla legge in materia di prevenzione alla criminalità organizzata. Quando un Prefetto arriva a confessare candidamente in Commissione Parlamentare Antimafia di non aver fatto “NESSUNA” interdittiva a carico di chicchessia vuol dire che la Prefettura di Latina non ha fatto né fa alcuna attività di prevenzione, escludendo ovviamente il breve periodo di Frattasi, che forse però è stato mandato via proprio per questo.
Si ha allora davvero la sensazione che il problema principale sia l’eccessiva ed invadente interferenza della politica sugli alti incarichi della magistratura (come recentemente ipotizzato dallo stesso Presidente dell’ANM, dott. Davigo) e degli alti vertici delle forze dell’ordine.
Incontri come quello di Sperlonga ci fanno capire quanto siamo nel giusto e quanto ancora (tanto!!!) ci sia da fare nel lungo cammino della lotta alla corruzione qui a Latina che altrove! E continueremo a farlo senza arretrare, continuando a denunciare e a seguire con grande attenzione, caso per caso, tutti i fenomeni di criminalità organizzata e di cattiva amministrazione.