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Il confronto sulle mafie. Formia, il convegno organizzato dall’Associazione Caponnetto. La politica, quasi tutta, diserta il convegno

A breve saranno pubblicati alcuni passaggi delle intercettazioni che riguardano l’inchiesta «Formia connection», nelle quali sarebbero evidenti gli accordi intercorsi tra esponenti della società civile e politica di Formia con importanti esponenti della camorra, in merito ai cosiddetti voti di scambio. Ovvero promesse di agevolazioni, appalti, e tutto quanto possibile per permettere alla malavita organizzata di riciclare investendo il proprio denaro sporco, in cambio di pacchetti di voti utili alle elezioni per promuovere il politico di turno che accetta di acconsentire allo scambio. Queste spaventose dinamiche che emergono dall’operazione «Formia connection», iniziata nel 2004 e che evidenziò gravi pressioni sulle cooperative locali, sarebbero state estrapolate dall’Associazione Antonio Caponnetto con la volontà di pubblicarle a breve sul proprio sito. «Saranno rivelazioni sconvolgenti», ha preannunciato il presidente dell’associazione Elvio Di Cesare nel corso del convegno sulle mafie intitolato «Mafie vicine e lontane» che si è svolto giovedì nella sala Ribaud del palazzo comunale a Formia. Un convegno al quale hanno preso anche parte un imprenditore della provincia di Agrigento che vive sotto scorta dopo aver denunciato i suoi strozzini Ignazio Cutrò, il rappresentante del sindacato CGIL di Polizia di Frosinone Marco Gallo e infine il dottor Putorti della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Certamente il momento più emozionante della serata, oltre alla notizia della pubblicazione delle intercettazioni, è stato quello durante il quale ha preso la parola Ignazio Cutrò raccontando della sua vita quotidiana «come se fosse un carcere solo per aver denunciato dei mafiosi. Ma la vera denuncia – ha proseguito Cutrò – va rivolta contro tutte quelle componenti della vita civile, istituzionale e anche religiosa di questo Paese che sanno solo spendere belle parole ma che poi di fatto ti lasciano completamente solo nei casi analoghi al mio. E proprio questo è ciò che non deve accadere, perchè essere lasciati soli quando si vive con la paura di morire e di far morire la propria famiglia, può significare morire psicologicamente e economicamente prima che fisicamente». E proprio questa denuncia ha portato nelle scorse settimane il signor Cutrò a mettere in vendita i propri organi su E-bay per protestare contro la mancanza di un sostegno morale ed economico delle istituzioni in seguito agli attentati incendiari che la sua impresa ha subito. Lo stesso monito è stato lanciato anche dal presidente Di Cesare che ha più volte sottolineato con forza il «pericolosissimo disinteresse degli esponenti della vita politica cittadina nessuno dei quali presente all’incontro».

Adriano Pagano

(Tratto da Terracina Social Forum)