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Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, Colonnello Salato. Un esempio da seguire. Ce ne fosse uno simile in Provincia di Latina!

Associazione No-Profit di Tutela Consumatori e Utenti

Censita nell’Albo della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Aderente alla Confederazione Italiana delle Associazioni Antiusura ed Antiracket

Delegazione di Frosinone: Viale Grecia n. 67 – 03100 FROSINONE

Tel.e Fax 0775293319 e-mail: del.frosinone@snarp.it web: www.snarp.it

INFILTRAZIONI SI o NO?

FINALMENTE LA RISPOSTA CERTA!

A DARLA E’ IL COMANDANTE SALATO della GdF di FROSINONE

Infiltrazioni nel Basso Lazio, si o no? La domanda in questi anni ce la siamo rimbalzata continuamente. Da una parte le associazioni e i sindacati di settore a denunciare la pericolosità delle infiltrazioni nel nostro territorio. Dall’altra i detrattori a rassicurare l’opinione pubblica di non preoccuparsi dei falsi allarmismi. Spesso assecondati, in questo tentativo di tenere il coperchio chiuso, dalle massime istituzioni non preoccupate, hanno sempre detto, per la mancanza di segnali evidenti di malavita organizzata.

La risposta certa e definitiva è venuta oggi 12 giugno 2009 nel corso del Seminario tenutosi presso la Camera di Commercio di Frosinone, a cura della Unimpresa Lazio presieduta da Tito Di Vito. Tema “Codice per la Legalità delle PMI”.

La risposta certa l’ha data il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone.

Il Colonnello Giancostabile Salato, nel suo intervento ha esordito affermando che

la criminalità organizzata non dà sintomi. E’ suo interesse lavorare in pace. Pare perciò che non esista. Ecco perché chi cercava “segnali evidenti” non li ha mai visti!

Più di dieci anni fa sono iniziate quelle che allora si potevano chiamare infiltrazioni, con una evoluzione di forma nel tempo. D’apprima il mafioso è entrato direttamente nelle imprese. In una seconda fase, dopo la riforma della legge ed il certificato di antimafia per le imprese, ha partecipato alle attività attraverso le cosiddette “teste di legno”. Nella terza fase, quella attuale, c’è la massiccia entrata dei capitali mafiosi nelle imprese locali.

A fronte di questa rapida adattabilità della malavita organizzata ai tempi, le nostre leggi si evolvono lentamente, rendendo più difficile il lavoro delle forze dell’ordine. Solo di recente la locale GdF ha cambiato metodo. Anche mantenendo inalterato il numero dei collaboratori, cosa non per forza prioritaria, ha migliorato di molto la professionalità dell’organico e cambiato metodi investigativi. Non più semplice esame dei bilanci aziendali,

ma sempre più approfondito esame della provenienza dei capitali. In pochi mesi questo ha fatto diventare Frosinone la provincia con più alti beni confiscati in Italia.

Altro se c’è stata l’infiltrazione in questi anni, mentre continuavano a dirci che “ la casa è pulita!”

Se la casa è sporca, è sporca ! E la verità viene fuori. Da oggi 12 giugno 2009, dopo l’ammissione del Colonnello Salato, nessuno potrà più dirci un’altra verità. Sapremmo distinguere la bugia.

Le notizie di inchieste, confische, arresti, che solo ora compaiono sulla stampa sono il risultato di questo coperchio finalmente scoperchiato. Ne verranno fuori di cose…!

Ma il problema ora non è più questo. L’attenzione va posta alla PROSSIMA quarta fase.

Dice ancora il Colonnello Salato.

“Nella mia ultra ventennale carriera di inchieste so per certo che dopo le fasi di silenziosa conquista economica del territorio, la criminalità per mantenere le posizioni opera la conquista militare del territorio.Ecco perché ho accettato di buon grado l’invito che mi avete rivolto. Perché questa è l’occasione di lanciare un appello alle associazioni di categoria. Facciamo sistema. Collaboriamo associazioni di categoria e forze dell’ordine.

Non si può vincere se i commercianti, le categorie non si rendono attive. Faccio l’esempio di una vicenda già conclusa. Quella dei saloni di automobili. La prima volta che sono venuto a Frosinone, sulla Monti Lepini ho contato più saloni di automobili che panetterie. Un settore quasi tutto infiltrato. Venivano clienti anche da fuori regione a comprare auto qui, dato il basso costo da svendita. Si poteva intervenire prima se qualche commerciante avesse lamentato la concorrenza sleale. Non servono denuncie in questo caso. Bastano delle segnalazioni del fenomeno di turbativa.

Per il seguito questo percorso dobbiamo affrontarlo insieme. Sui temi caldi dobbiamo collaborare.

Perché tanti non residenti vengono ad investire a Frosinone? Perchè tanti aumenti di depositi bancari? Perché tante aste immobiliari al Tribunale di Frosinone? Più di quelle che si tengono a Roma? Dobbiamo prevenire piuttosto che reprimere.Solo così possiamo evitare che tante vittime diventino doppiamente vittime. E se tante persone vedono la propria casa all’asta, chi sono quelli che comprano? Con quali soldi comprano? Stiamo aumentando i controlli patrimoniali ed anche le tante partite iva da casella postale.

Per ottenere questi risultati invito le associazioni a conferire con la guardia di finanza, vedendo la collaborazione in una visione nuova e a tutela del mercato sano”.

Per quanto ci riguarda, come delegazione provinciale dello Snarp, il sindacato nazionale antiusura, siamo disponibili a questa meglio rassicurata collaborazione. Crediamo che a Frosinone si stanno creando le condizioni per cominciare ad affidare le nostre denunce.

Prof. Antonio Mattia

(Delegato Provinciale Snarp)