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Il caso del testimone di giustizia Luigi Coppola: una vergogna tutta italiana

Camorra: testimone giustizia scrive al Papa, Stato mi ha abbandonato

“Ho chiesto aiuto a tanti membri di questo governo ma alle mie richieste di ‘elemosine’ non mi hanno dato un solo euro. Ecco perché ho scritto al Papa, che sicuramente mi dimostrerà il suo apprezzamento”. Ad annunciarlo è Luigi Coppola, il testimone di giustizia di Pompei che nei mesi scorsi aveva chiesto al governo di interessarsi alla situazione drammatica in cui si trova costretto a vivere con moglie e figlie da quando ha deciso di denunciare i suoi estorsori.

Da Coppola arriva un vero e proprio j’accuse contro lo Stato, che, dice, “abbandona un uomo onesto”. “Mi sono opposto alla camorra e mi sono imbattuto in un sistema ancora più squallido, un sistema chiamato Stato”, attacca il testimone di giustizia, sottolineando di essere stato sostenuto solo “a parole e con pacche sulle spalle”: “Hanno preso in giro me e la mia famiglia – denuncia – Ci hanno abbandonati senza casa e a vivere di elemosine, tra l’altro chieste anche a parecchi deputati di questa politica che vergognosamente non mi hanno dato un solo euro”, conclude, dicendo di attendere “fiducioso l’incontro con papa Francesco.