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Il boss ordina ed i killer eseguono, 20 colpi di pistola per ammazzare Ferrone e Scafaro: 3 ergastoli

Il boss ordina ed i killer eseguono, 20 colpi di pistola per ammazzare Ferrone e Scafaro: 3 ergastoli
Per i giudici ad armare Alfonso Criscuolo, Giuseppe Di Vaio e Carlo Radice fu il capoclan Mazzarella

di REDAZIONE

NAPOLI. Ergastolo. Questa la pena che è stata inflitta per due omicidi che sono stati messi a segno nel 2005 dagli uomini di Francesco Mazzarella, primo tra gli imputati e condannato al carcere a vita. Stessa pena inflitta ad Alfonso Criscuolo, Giuseppe Di Vaio e Carlo Radice che invece sono considerati gli esecutori materiali di quel delitto. Gli esperti investigatori, partendo dalle dichiarazioni del pentito reo confesso Giuseppe Persico, oltre a Errico Autiero hanno chiarito gli omicidi di Francesco Ferrone, cognato dei Mauro ucciso il 3 febbraio 2004; di Antonio Scafaro (6 marzo 2005) e dei due fratelli Rom, Mirko e Goran Radosavljevic, avvenuto nel 2004. Per i tre gravi fatti di sangue il Gip ha emesso cinque ordinanze di custodia cautelare a carico di Francesco Mazzarella, 41enne; Alfonso Criscuolo, 44 anni; Giuseppe Di Vaio, 43, Errico Autiero, 40enne e Carlo Radice di 33 anni, capo e luogotenenti del clan. Sul movente, per inquirenti e investigatori, non ci sono dubbi Francesco Ferrone e Antonio Scafaro erano persone vicine ai Mauro e lavoravano a stretto contatto con loro, in particolare nella gestione di un garage.

I contrasti con i Mazzarella scoppiarono violentemente per ragioni economiche, ma prima degli omicidi si verificarono due incendi dolosi in altrettante autorimesse riconducibili agli imprenditori di piazza Mercato. Poi, gli attaccanti passarono alle maniere forti e fu assassinato Francesco Ferrone, vittima di un agguato mentre si trovava nel proprio ufficio, su un soppalco all’interno del garage “Gama”, seduto su una sedia alle spalle di una scrivania. Contro di lui, secondo l’accusa, Carlo Radice esplose due colpi di pistola mentre Giuseppe Persico lo spalleggiava. Presunto mandante, Francesco Mazzarella. Il 6marzo 2005 fu ucciso Antonio Scafaro in piazza Largo al Mercato. Una pioggia di fuoco si abbatté sull’uomo: ben 17 proiettili,di cui 5 a segno, tanto che alcuni fori furono trovati sulla saracinesca di un negozio vicino al luogo dell’agguato. Per gli inquirenti (e fermo restando la presunzione d’innocenza per tutti gli indagati fino all’eventuale condanna definitiva) l’azione di fuoco fu compiuta da Errico Autiero e Giuseppe Persico, con Giuseppe Di Vaio“specchiettista” e Francesco Mazzarella mandante.

FONTE: IL ROMA

21/07/2016

fonte:www.internapoli.it