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Il 25 Aprile è l’Italia!

Liberi ed uguali! Questa è stata la forza che ha sostenuto la cultura che ha portato alla Costituzione repubblicana di cui, troppo spesso ci si riferisce per esprimere la necessità di cambiarla e troppo poco a capirne, fino in fondo, la sua moderna ispirazione. Quando un Paese si fonda “sul lavoro” ed allo stesso tempo è ricacciato indietro nel tempo scoprendo migliaia di persone che lavorano sul suo territorio in regime di schiavitù, la priorità non è cosa cambi, ma che cosa non applichi. E se in un posto di lavoro convivono situazioni diverse in termini di diritti, basta parlare di flessibilità come opportunità organizzativa, bisogna affermare chiaramente che si sono dette emerite sciocchezze in tutti questi anni e che la precarietà ha leso il diritto alla dignità

Senza il 25 aprile 1945 l’Italia sarebbe diversa, sarebbe una società mutilata del suo pilastro principale dopo l’orrore fascista e nazista, priva della sua più grande forza morale, cieca di fronte al suo futuro. La nostra parola sarebbe povera di ciò che ci rende più orgogliosi: aver lottato contro un nemico più forte ed aver conquistato la libertà, insieme ad altri, che parlavano anche lingue diverse, che hanno generosamente messo a disposizione la loro vita per cacciare indietro l’orrore della dittatura, della discriminazione, delle torture, degli omicidi, delle stragi di innocenti.
La Resistenza ha unito tante persone diverse perchè ha parlato al cuore ed al cervello degli uomini e delle donne: non era importante a quale partito o formazione si appartenesse, ciò che contava era l’aspirazione ad essere liberi ed uguali.

Liberi ed uguali! Questa è stata la forza che ha sostenuto la cultura che ha portato alla Costituzione repubblicana di cui, troppo spesso ci si riferisce per esprimere la necessità di cambiarla e troppo poco a capirne, fino in fondo, la sua moderna ispirazione.
Quando un Paese si fonda “sul lavoro” ed allo stesso tempo è ricacciato indietro nel tempo scoprendo migliaia di persone che lavorano sul suo territorio in regime di schiavitù, la priorità non è cosa cambi, ma che cosa non applichi. E se in un posto di lavoro convivono situazioni diverse in termini di diritti, basta parlare di flessibilità come opportunità organizzativa, bisogna affermare chiaramente che si sono dette emerite sciocchezze in tutti questi anni e che la precarietà ha leso il diritto alla dignità.
Se milioni di persone soffrono di povertà e la forbice tra ricchi e poveri si è allargata in modo inaccettabile, non si tratta di far pagare minori tasse a tutti, ma di rispettare quanto sancito dalla Carta in tema di uguaglianza e garantire l’applicazione del principio di progressività, in modo tale che chiedi il giusto a chi può ed allo stesso tempo non rubi il futuro a milioni di persone, soprattutto giovani.

Il 25 aprile è di tutti, è stato detto, ma se è così, ciò che conta è che tutti lo pratichino. Una corona d’alloro depositata o una visita veloce ad uno dei luoghi della memoria o eretti a simbolo non consentono di affrancarsi dalla responsabilità dei propri comportamenti, ma neanche dalla propria coscienza. In questo, la croce laica è pesante almeno quanto quella religiosa.

In questi giorni il nostro cuore è in Abruzzo e siamo tra coloro che pensano che dinanzi ad un grande dramma bisogna essere generosi e sobri. Le parate rischiano di essere uno schiaffo per chi è costretto a stare nel fango, al freddo e che convive con la paura di una terra che trema da mesi ed un orizzonte troppo incerto. La presenza delle Istituzioni è fondamentale per dare fiducia, così come quella di tutto ciò che serve per superare l’emergenza e determinare le condizioni della ricostruzione.
Gli abruzzesi e gli aquilani hanno dimostrato una forza straordinaria e stanno reagendo in modo ammirabile. Aiutarli significa innanzitutto rispettarli, nel loro dolore e nella loro volontà di andare avanti, fornendo loro tutti gli strumenti per poterlo fare: lavoro, servizi, assistenza, università, scuole, case.

Qualche elicottero che sorvola i 162 campi può essere rassicurante, ma quando il rumore dei rotori si allontanerà, conterà soltanto che cosa e come si sarà realizzato… e bisogna fare presto.

Buon 25 aprile…a tutti!

Lorenzo Mazzoli,
Segretario nazionale Fp CGIL

(Tratto da www.aprileonline.info)