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. II leader di FI cerca di far rimuovere il comandante Capasso.CHI FA IL PROPRIO DOVERE VA PUNITO ??????????????

Latina Oggi, Martedì 17 Gennaio 2017

II leader di FI cerca di far rimuovere il comandante Capasso
La telefonata al generale. Attacco al maresciallo

Quando c’è da difendere gli affari Cusani non si è mai allontanato dalla prima linea. Pronto anche a mettersi contro giudici e prefetti, rilasciando dichiarazioni al vetriolio o a depositare esposti al veleno. E non ha abbandonato quella postazione neppure nelle ultime indagini sulla sua Sperlonga, quelle che ora lo hanno portato in carcere, contattando un generale dell’Arma in pensione, al fine di bloccare carabinieri e forestali alle prese con fatti e misfatti della città bianca. A partire da quelli del suo hotel, il «Grotta di Tiberio».
Cusani è da sempre stretta-mente legato all’attuale vice presidente vicario del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e più volte ha dimostrato di avere un filo diretto con Silvio Berlusconi. Un potente di FI e dell’ormai ex Casa delle libertà. Accade così che l’anno scorso, mentre si preparava a tornare a sedere su quella poltrona di sindaco di Sperlonga, che aveva occupato la prima volta nel lontano 1997, l’azzurro Armando appare particolarmente infastidito dal lavoro del comandante della locale stazione dei Carabinieri, il maresciallo Salvatore Capasso. Nel momento in cui in riva al Tirreno piombano «Le Iene», il leader di FI alza dunque il telefono e contatta un altro potente, un generale, sostenendo che il sovrintendente Stefano Giulivo, del Nipaf, aveva girato agli inviati della trasmissione di «Italia 1» materiale riservato avuto dal maresciallo  Capasso. Dopo aver anche ottenuto dal Quirinale la medaglia d’oro al merito della sanità
pubblica, per il suo operato nel Nas, il generale ha tolto la divisa dell’Arma per indossare i panni della politica. Candidatosi con An, è entrato nel 1996 in Senato ed è stato rieletto anche nella legislatura successiva, entrando nelle commissioni d’inchiesta sul terrorismo e sull’affaire Mitrokhin, ed ha strappato pure la vice presidenza dell’Assemblea parlamentare Nato. In prima fila in tutte le cerimonie ufficiali, l’ultima volta nel 2015, quando in occasione della presentazione del calendario dei Carabinieri si è fatto immortalare insieme al ministro della difesa, Roberta Pinotti.
L’alto ufficiale assicura subito a Cusani che si interesserà del maresciallo Capasso, dicendo anche di essere rammaricato del fatto che lo aveva fatto assegnare lui a Sperlonga. Un colloquio che dimostra come fosse necessario al leader degli azzurri «inertizzare un sottufficiale scomodo con il suo trasferimento». Il generale aggiunge che è «pronto il piattino».
Il tentativo di Cusani non sortisce però l’effetto da lui sperato. E quella telefonata con l’alto ufficiale viene indicata dal gip Giuseppe Cario come uno degli elementi per i quali lo stesso giudice ha ritenuto come unica misura adeguata per il sindaco quella del carcere. Una convinzione rafforzata per il magistrato dal fatto che, sempre al fine di allontanare da Sperlonga il comandante della stazione dell’Arma, Cusani avrebbe tentato di fare pressioni anche sul comandante della compagnia dei Carabinieri di Terracina, andando a incontrare l’ufficiale il 18 aprile scorso. Pressioni rivelatesi un boomerang.

 

Latina Oggi, Martedì 17 Gennaio 2017

L’alto ufficiale: «Mo ci penso io, quel figlio di p…»

Ecco la telefonata tra Armando Cusani e il generale dell’Arma in pensione.
Cusani: «Eh! Per dirti, ma la cosa grave ecco ritorno sul punto mi da sta… sta documentazione quindi questa delimitazione che gli avevano esibita a Francesco, vado a vedere era una e-mail mandata datale Stefano Giulivo, chi è Stefano Giulivo?».
Il generale: «Mandata Stefano».
Cusani: «Mandata da tale Stefano Giulivo che è un sovrintendente della Forestale, uno di quelli che va rompendo il cazzo da Sperlonga su tutte le vicende compreso la grotta. Mi segui aspetta… ma a Stefano Giulivo chi gliel’ha mandata via e-mail… tale Capasso, quindi che fa…il maresciallo dei carabinieri e un sovrintendente della Forestale, quindi due funzionari pubbli-ci, mandano carte, ovviamente probabilmente anche coperte dal segreto istruttorio…questo lo dovrò appurare…ma anche se non fossero coperte ad una trasmissione televisiva, per fare un’indagine come si dev…come si dice di queste cose che fanno loro…che ha uno scopo evidente elettorale…perché a venti giorni dalla presentazione delle liste che scopo può avere una trasmissione di questo tipo».
Poi il generale: «Mo…mo ci penso io…ci penso io…quel figlio di puttana del co…». Ancora: «Roba dell’altro mondo questo è un bastardo veramente». E sempre il generale, insultando l’allo-ra comandante provinciale dell’Arma, conclude: «Mi ha fatto fare i salti mortali per farlo venire quel pezzo di merda a Sper-longa…perché…perché dove-va…doveva mandare via quello che ci stava prima».