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I tentacoli del clan dei Casalesi su PIEDIMONTE e dintorni. Dda in azione, acquisiti documenti di appalti negli uffici…

PIEDIMONTE MATESE/SAN CIPRIANO (T.P.) – Deve essere qualcosa di urgente e di importante se in questi giorni, prima di Ferragosto, i carabinieri di Caserta, hanno chiesto un’articolata documentazione su alcune gare di appalto presso gli uffici della Comunità Montana del Matese. Ci sono tanti spaccati che vanno ancora chiariti in questa zona. Interrogativi che sono partiti da alcune denunce ma anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia del clan dei Casalesi. Quelle del pentito Antonio Iovine o’ Ninn, quelle pure di Carmine Iovine in un processo, e forse anche quelle del neo collaboratore Nicola Schiavone jr, le cui propalazioni, come è previsto dalla legge, sono già iniziate e dureranno in tutto sei mesi, potrebbero aiutare a sciogliere alcuni nodi e svelare fatti inediti e sorprendenti.

Lo scorso anno per  l’operazione “The Queen” rimase detenuto ai domiciliari per otto mesi Fabrizio Pepe, ex presidente della Comunità Montana del Matese in gran relazione con la superfaccendiera, poi a sua volta pentita, quando le manette si sono strette ai polsi, la napoletana Loredana Di Giovanni.  L’indagine The Quenn ha prodotto ben tre ordinanze, una delle quali ha stabilito il suo focus proprio nei comuni del Matese, relativamente ad opere di ristrutturazione, di restauro conservativo, finanziate al tempo, dall’assessorato di Raffaele Sommese, a sua volta indagato. Significativo, a riguardo, fu il coinvolgimento   di Giuseppe Avecone ex sindaco di Alife e Gabriele Venditti, in politica con l’amministrazione Avecone. L’accusa è per tutti di presunti appalti pilotati.

Queste nuove richieste di informazioni, da parte delle forze dell’ordine, vestite in questo caso, degli abiti della polizia giudiziaria, si intrecciano con altri fatti collegati proprio ad imprenditori di un certo spessore.

Due nomi per intenderci: quelli dei sanciprianesi, superfedelissimi di o’ Ninn, Giuseppe e Pasquale Mastrominico (difesi dal legale Vittorio Giaquinto) che molto attivi sono stati anche nella zona matesina.  Dopo aver subito provvedimenti cautelari, limitazione della libertà personale e anche sequestri patrimoniali proposti ed ottenuti dalla Dda di Napoli,  sono stati accusati anche di attività illecite tra Piedimonte Matese e dintorni, a partire dall’aggiudicazione degli appalti per un valore di 15 milioni di euro con il favore del clan. Ciò grazie anche a collusioni indubbie anche se non ancora del tutto dimostrate, con ambienti ben individuati appartenenti alle aree politiche, ma soprattutto alle aree tecniche del Comune di Piedimonte e di altri vicini.

Il trait d’union tra il mondo di Antonio Iovine, il mondo dei Casalesi e il Matese ha, soprattutto, un nome e un cognome: quello dell’ingegnere matesino Giovanni Malinconico che Antonio Iovine definisce, già in sede d’interrogatorio di esordio dopo il suo pentimento, durante il processo sugli appalti di Villa Literno che poi ha portato alla condanna dei Mastrominimo ma anche dell’ex sindaco Enrico Fabozzi, come un suo referente, come un suo consigliere ascoltato. Questo disse Iovine, rispondendo a delle serie di domande ben precise formulategli quella mattina, da un’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dal pubblico ministero della Dda Antonello Ardituro. Malinconico non ha potuto negare che dal suo paese di residenza, cioè Ailano, ha confessato i suoi peccati, incassando una condanna in primo grado.

Scrivevamo all’inizio di intrecci che poi hanno portato i personaggi di queste storie ad assumere, un po’ pirandellianamente, fuoli diversi. I Mastrominico, imprenditori di fiducia del clan dei Casalesi; gli stessi Mastrominico minacciati con la famosa lettera trovata su una tomba al cimitero di San Cipriano d’Aversa e sottoposti ad estorsione da parte di 3 elementi del clan, tutti condannati poi per questo reato, tutti vicini a Bidognetti.

Chissà, se da queste nuove indagini relative ad appalti e lavori in zona Matese usciranno fuori altre storie ad oggi non note?

 

13 Agosto 2018

fonte:https://casertace.net