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I rifiuti tossici interrati dalla camorra. L’ultimo, ennesimo grido di allarme del Sindaco di Pastena Arturo Gnesi.

Ritorna prepotentemente il dibattito sulla questione dei rifiuti tossici interrati nel basso Lazio dalla camorra.

Un dibattito, in verità, mai interrotto, ma che, pur tuttavia, alterna momenti di tensione ad altri dal tono basso.

Un dibattito sugli inquietanti traffici che nessuno sembra aver visto, fino a qualche tempo fa!

Molte persone vedevano, sapevano quindi, ma non parlavano…

Per paura, dicevano; la paura dei vigliacchi, di coloro cioè che non si preoccupano nemmeno della salute propria e dei propri familiari.

Quei rifiuti interrati nei nostri territori hanno inquinato falde acquifere, avvelenato coltivazioni ed atmosfera, uccidendo probabilmente centinaia di persone e compromettendo, forse, la salute delle future generazioni.

Hanno cominciato a parlare alcuni camorristi pentiti, i giornali hanno cominciato a pubblicare notizie, si sono mosse le associazioni, qualche parlamentare ha fatto delle interrogazioni ed ora, finalmente, sono molti a mostrarsi preoccupati.

Borgo Montello, Pastena, Ceprano, sono alcuni dei luoghi del basso Lazio dove sarebbero avvenuti interramenti di sostanze pericolose.

E’ ora compito dello Stato e della Regione far sì che si proceda subito ad approfonditi accertamenti ed alla conseguente bonifica dei suoli inquinati, non trascurando di individuare e punire severamente i responsabili di tali atti criminali.

L’ultimo, ennesimo grido di allarme lo ha lanciato il nuovo Sindaco di Pastena, il nostro amico Arturo Gnesi, un medico, che conosce, pertanto, lo stato di salute dei suoi amministrati.