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I mafiosi più pericolosi stanno nei partiti e nelle istituzioni, oltre che fra i professioonisti.

Un terreno argilloso, viscido, scivoloso.

Un clima torbido, afoso, foriero di eventi sempre più affatto tranquillizzanti.

Sono i due elementi che si offrono alla vista di coloro che vogliano seriamente porsi il problema del radicamento mafioso in provincia di Latina e nel Basso Lazio in genere.

Particolarmente in terra pontina, laddove il tutto è aggravato dalla presenza di una classe politica di cui una parte è colpevolmente ignorante e, quindi, insensibile al fenomeno mafioso, mentre un’altra è addirittura corrotta e collusa con le mafie.

Due inchieste giudiziarie, la “Formia Connection” e le “Damasco”, a Formia e Fondi, lo hanno già provato, mentre altre, che si dovrebbero fare e non si fanno purtroppo, lo proverebbero ancor più.

Parlare di mafie, quindi, comporta una conoscenza perfetto delle realtà territoriali – realtà che, peraltro, mutano giorno dopo giorno e, quindi, richiedono un’osservazione ed un aggiornamento continui -, altrimenti è meglio non parlarne affatto e cambiare tipo di impegno.

Quando si parla di mafie e di fenomeno mafioso, bisogna avere l’onestà intellettuale di dire le cose come stanno.

Altrimenti è tutta aria fritta.

Il discorso è tutto politico ed istituzionale.

Falcone diceva sempre che le mafie SI COMBATTONO A ROMA.

Come a dire, appunto, quello che noi ripetiamo da anni:

LE MAFIE PIU’ PERICOLOSE SONO QUELLE ANNIDATE NELLA POLITICA, NEI PARTITI POLITICI, NELLE ISTITUZIONI, NEL PARLAMENTO, NEI GOVERNI.

Le mafie ed i mafiosi sono laddove si vota contro e si respingono le richieste fatte dal Procuratore Cafiero de Raho e dalla DDA di Napoli di catturare l’ex Sottosegretario Cosentino.

Le mafie ed i mafiosi stanno laddove si annulla e si modifica in peggio quel po’ di legislazione antimafia che, dopo decenni di lotte e di lutti, si è riusciti a mettere in piedi.

Le mafie ed i mafiosi stanno negli Uffici pubblici, nelle banche, fra quelle migliaia e migliaia di professionisti –avvocati, commercialisti, notai, ingegneri, architetti-, asserviti od addirittura organici ad essi, gente dalla cosiddetta faccia pulita ma che, al contrario, l’hanno sporca come il culo, di merda e di sangue della povera gente.

Maledetti che dovrebbero essere ridotti a vivere nelle fogne.

Le mafie ed i mafiosi stanno fra tutti quelli che NEGANO la loro esistenza.

I peggiori, forse, perché disinformano, cloroformizzano, addormentano le menti e le coscienze.